Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Che il clima cambia lo sanno anche i bambini
I ragazzi delle scuole medie e superiori degli Stati Uniti studieranno per la prima volta il cambiamento climatico come fenomeno scientifico.
Anche se la scelta finale resta alle singole scuole si prevede
che il capitolo sul riscaldamento globale, come fenomeno causato
dalle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane,
verrà insegnato in circa 40 stati americani all’interno del
programma di scienze.
Mario Molina, vicedirettore dell’associazione non profit
Alliance for
Climate Education che si occupa di formare gli studenti su
questo tema, ha dichiarato: “Il cambiamento climatico non è
una questione politica e non è soggetto a discussione
perché è fortemente supportato da evidenze
scientifiche. La nostra speranza è che neanche gli
insegnanti la vedano come un argomento politico”.
Al contrario, alcuni negazionisti del riscaldamento globale si
sono detti sorpresi da questa decisione perché mancherebbero
le prove scientifiche necessarie: “È una vergogna che i
ragazzi americani vengano educati con presunte certezze su una
questione che continua a cambiare sotto i nostri occhi” ha
dichiarato Marco Morano del Committee for a Constructive Tomorrow,
uno degli scettici più famosi e aggressivi.
Nei prossimi anni, in ogni caso, gli
scettici pagati dalle lobby per screditare la scienza del
cambiamento climatico dovranno usare nuovi armi e nuovi mezzi
(oltre ai blog e alla televisione) per convincere persone coscienti
e consapevoli che il cambiamento del clima e l’aumento della temperatura media globale non
dipende dall’uomo.
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