
Il 4 dicembre, alla Cop28 di Dubai, è il giorno della finanza climatica. Ambiziose, ma non ancora sufficienti, le cifre promesse per i paesi vulnerabili.
È “una sentenza rivoluzionaria” quella emanata da un tribunale dei Paesi Bassi, che ha condannato il governo a ridurre le emissioni di CO2.
È una vittoria storica quella ottenuta da 900 cittadini olandesi che avevano avviato un’azione legale nei confronti del loro governo, chiedendo ai giudici di obbligarlo a diminuire le emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera. Guidati dalla Ong Urgenda, i partecipanti a questa class action ambientalista hanno ottenuto, contro ogni previsione, l’accoglimento delle loro istanze. “Si tratta – ha spiegato Marjan Minnesma, direttrice dell’associazione ecologista – di un risultato epocale, siamo felicissimi. Questa sentenza conferma il fatto che i cambiamenti climatici rappresentano un problema enorme, che necessita di essere affrontato con decisione. E se i politici non sono in grado di impegnarsi, sono i giudici ad intervenire”.
I magistrati hanno infatti stabilito che “lo Stato olandese è obbligato a diminuire le emissioni di CO2 del 25 per cento, entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990”. Ciò in ragione del fatto che “la protezione dei cittadini è un obbligo da parte delle istituzioni”. Il tribunale ha ricordato inoltre che la diminuzione delle emissioni è “considerata indispensabile dagli scienziati e dalle organizzazioni internazionali” e non dovrebbe comportare neppure “costi insostenibili”.
L’avvocato che ha difeso lo Stato nel corso del dibattimento aveva spiegato che “la giustizia non deve interferire con le scelte del governo, perché in una democrazia le decisioni sono responsabilità di quest’ultimo e del Parlamento”. “In un Paese democratico che si basa sullo Stato di diritto – avevano replicato i legali di Urgenda – anche un governo eletto dal popolo è sottoposto alla legge. E la giustizia è chiamata a far rispettare questo principio, nonché a correggere l’azione dell’esecutivo, se necessario”.
Da parte sua, Faiza Oulahsen di Greenpeace Olanda, ha dichiarato che quella odierna è “una sentenza rivoluzionaria, che farà moltiplicare i procedimenti giudiziari in tutto il mondo. I politici che si ritroveranno a dicembre a Parigi per la conferenza mondiale sul clima Cop 21 dovranno tenerne conto”. Un’azione simile a quella olandese è stata infatti già avviata da un gruppo di cittadini del Belgio, e un’altra è in preparazione in Norvegia. Urgenda ha fatto sapere che i suoi militanti stanno traducendo tutta la documentazione legale in inglese, al fine di “condividere questa esperienza e fornire alle popolazioni di altre nazioni i mezzi per imporre ai loro governi politiche serie di tutela dell’ambiente”.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il 4 dicembre, alla Cop28 di Dubai, è il giorno della finanza climatica. Ambiziose, ma non ancora sufficienti, le cifre promesse per i paesi vulnerabili.
Il quotidiano The Guardian ha pubblicato dichiarazioni estremamente controverse del presidente della Cop28, al-Jaber.
La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni ha spiegato che occorre affrontare la crisi climatica “senza radicalismi” e in modo “non ideologico”.
Nel secondo giorno della Cop28 a Dubai, a prendere la parola sono i leader. Approvata una dichiarazione su agricoltura e sistemi alimentari.
Nel primo giorno della Cop28 via libera al fondo per il loss and damage, gli indennizzi ai paesi che subiscono danni per colpa del riscaldamento globale.
I produttori di combustibili fossili rigettano le accuse dell’Agenzia internazionale dell’energia: “Non puntare il dito”. Ma intanto investono solo l’1% in energie pulite.
Sperando di ottenere finanziamenti alla Cop28, il Mozambico annuncia un ampio piano di transizione energetica. Ma non rinuncia alle bombe climatiche.
Dal 30 novembre al 12 dicembre si tiene la Cop28, a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Ecco come ci arriviamo e cosa possiamo attenderci.
La Camera approva una mozione che impegna il governo a stimolare l’azione contro la crisi globale alla Cop28. Ma restano le contraddizioni interne.