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La cromopuntura, nuova tecnica terapeutica che si basa sui principi della cromoterapia e dell’agopuntura, può essere applicata efficacemente anche agli animali.
Forma estesa di agopuntura, la cromopuntura utilizza fasci di luce colorata al posto degli aghi tradizionali. La tecnica nasce dalla geniale intuizione del ricercatore tedesco Peter Mandel e si propone, attraverso la luce e i colori, di veicolare attraverso i meridiani dell’agopuntura e altri punti individuati dallo stesso Mandel non tanto energia quanto informazione. La cromopuntura, infatti, si basa sugli studi della fisica quantistica e su quelli dell’astrofisico Fritz-Albert Popp dell’Istituto internazionale di biofisica dell’Università di Kaiserlautern. Tecnica molto conosciuta nella sua patria d’origine, la cromopuntura sta muovendo i suoi primi passi anche in Italia, rivolgendosi anche e soprattutto all’universo degli animali d’affezione.
“Le tecniche della cromopuntura si applicano facilmente agli animali e sono in grado di dare ottimi risultati sia per quel che riguarda numerosi problemi infiammatori, sia per problematiche comportamentali. Non sono invasive, non danno fastidio o dolore e garantiscono un aiuto efficace in molte patologie o disturbi, anche comportamentali”, spiega Roberta Ravizza, operatrice di cromopuntura.
Popp è riuscito a dimostrare che le cellule di qualsiasi essere vivente emettono radiazioni molto deboli di luce dette biofotoni. Tutto ciò rappresenta un campo energetico regolatore che racchiude l’organismo nella sua totalità ed esercita un’influenza fondamentale su tutti i processi biochimici. Ed è proprio su questa scoperta scientifica che Mandel ha fondato gran parte del bagaglio conoscitivo e delle tecniche d’intervento della cromopuntura.
“La cromopuntura permette di introdurre nuovamente una corretta energia informativa nell’unità corpo-mente, proprio lì dove risiede l’informazione errata che nel tempo si è estrinsecata nel disturbo o nella malattia di base”. La cromopuntura agisce in veterinaria allo stesso modo che con gli uomini: “Grazie alle mappe dei meridiani di agopuntura veterinaria – prosegue Ravizza – insieme ai punti specifici che vengono utilizzati con la cromopuntura, sono stati creati dei protocolli terapeutici specifici per cani e gatti”.
“La terapia con la luce colorata è usata principalmente per la regolarizzazione di stati d’animo disfunzionali come l’apatia, la depressione, l’ansia, la tristezza”, spiega invece la dottoressa Laura Cutullo, medico veterinario, specializzato in floriterapia e omeopatia. Inoltre la cromopuntura è anche indicata per alleviare negli animali disturbi cronici e acuti, nelle sindromi neurologiche e osteoarticolari, nei problemi metabolici, nei disturbi gastrointestinali, nelle problematiche riguardanti la sfera renale e riproduttiva, negli squilibri ormonali, nelle allergie, e nelle problematiche della cute in genere”.
Un ampio spettro di intervento, quindi, che diventa anche un valido supporto in caso di malattie degenerative e nei problemi che riguardano la depurazione dell’organismo. “Gli animali, come i bambini – continua Laura Cutullo – reagiscono molto bene alla cromopuntura, quasi sicuramente perché sono più recettivi e meno condizionati. Gli animali, inoltre, possiedono un’attività mentale meno complessa rispetto alla nostra e perciò meno predisposta a bloccare o a boicottare i processi di guarigione e di auto-guarigione.” I cani e i gatti – ma il discorso della cromopuntura può estendersi a tutti gli animali – non devono essere manipolati, toccati o punti. Spiega Roberta Ravizza: “Questa tecnica prevede l’uso di un “fascio” di luce colorata che viene diretto in punti specifici del corpo che a volte corrispondono ai punti di agopuntura, a volte no. La luce di diverso colore ha differenti lunghezze d’onda e, quindi, caratteristiche intrinseche che incidono sull’organismo in modo specifico.
Durante la seduta di cromopuntura la bestiola viene inizialmente fatta giocare o calmata con l’aiuto di bocconcini e coccole: lo stress, in questi casi, è ridotto al minimo. “Gli stessi proprietari – delucida la veterinaria – sono più tranquilli perché sono consapevoli che il quattrozampe non subirà dolori o azioni stressanti. Secondo le indicazioni del veterinario, poi, l’operatore di cromopuntura inizia a usare la “penna” con i colori che ritiene adeguati: Il veterinario potrà chiedere di agire stimolando, per esempio, la funzionalità di un organo, oppure in specifiche zone doloranti per diminuire uno stato infiammatorio, o ancora di aiutare la cute rovinata a ricostruire la sua compatezza. “Così un cane o un gatto – conclude la dottoressa Cutullo – che sta già affrontando un percorso di terapie olistiche, o sta prendendo cure omeopatiche o Fiori di Bach, potrà ottenere un rinforzo o anche una vera e propria terapia complementare attraverso le risorse della “luce che cura”.
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