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Copenaghen combatte il rischio di alluvioni progettando un quartiere a prova di cambiamenti climatici. La natura, portata tra i palazzi della città, è cuore di tutto il progetto.
A distanza di quattro anni dal terribile nubifragio che si è imbattuto su Copenaghen causando danni per più di cinque milioni di corone danesi, il governo danese ha deciso di far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici pianificando lo sviluppo di un quartiere attraverso la natura.
Lo scorso 6 dicembre è stato inaugurato il nuovo quartiere Saint Kjeld, firmato da Flemming Rafn Thomsen e Ole Schrøder dello studio Tredje Natur, Dopo un’accurata analisi del traffico, delle infrastrutture esistenti e del flusso naturale delle acque, nell’area di Saint Kjeld’s Square e Tåsinge Square sono state piantumate diverse specie di alberi e sono state create aree verdi per garantire la filtrazione delle acque. La vegetazione e l’acqua sono il punto di forza di questo progetto, finalizzato a proteggere la città dall’innalzamento del livello dei mari e dai forti temporali. L’obiettivo è quello di trasformare il 20 per cento del tessuto urbano in aree verdi in grado di autogestire una parte cospicua dell’acqua piovana senza sovraccaricare le fognature.
La natura rende la città resiliente, in grado di affrontare i disastri ambientali. La resilienza, la capacità di adattamento, è dovuta proprio alla presenza di parchi e di viali alberati all’interno del nucleo edilizio. Il progetto dello studio danese ha previsto la sostituzione dell’asfalto delle piazze con manti erbosi dall’andamento collinare per arginare i flussi e permettere la filtrazione dell’acqua. Così, in caso di inondazione o tempeste, la rinaturalizzazione del suolo garantisce il deflusso della pioggia in bacini artificiali e successivamente in canalizzazioni che sfociano direttamente nel mare. Dai tetti e dalle strade l’acqua viene portata verso il porto dove defluisce, mentre i pedoni possono correre ai ripari attraverso percorsi sopraelevati.
L’approccio dell’amministrazione locale può essere assunto come un modello di pianificazione urbana sostenibile, con cui incentivare lo sviluppo tecnologico per affrontare i disastri ambientali e aumentare la qualità della vita dei cittadini.
Il concetto di sostenibilità della programmazione degli interventi è perseguito nella realizzazione di una città più verde e nella gestione delle politiche territoriali volte all’adattamento ai cambiamenti climatici. È un dato di fatto che la consapevolezza di essere artefici del riscaldamento globale e di doverlo contrastare con pratiche quotidiane più attente all’ambiente, è la migliore politica per lo sviluppo sostenibile delle città.
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