![Sport e clima: perché il 20% delle nazioni che partecipano alle Olimpiadi è a rischio](https://cdn.lifegate.it/Oyvxh9fqlvSdX8dMyIk4V5eMp4k=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg, https://cdn.lifegate.it/Tp6Lc_rqMtk1d9zAKGf8HIxeegY=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg 2x)
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
Il portavoce di Amnesty International Italia ha voluto chiarire la posizione della sezione nazionale sulla questione delle misure per combattere la Covid-19. Da condividere solo dopo aver letto.
Questo commento nasce dopo la strumentalizzazione che molte persone hanno fatto, in particolare sui social network, della posizione di Amnesty International Italia sulle misure adottate dal governo per combattere la Covid-19. Per questo abbiamo chiesto al portavoce italiano se avesse voluto commentare ulteriormente una situazione che nulla aveva a che fare con le reali intenzioni dell’organizzazione. Il risultato lo trovate di seguito.
Dalla sera di venerdì 14 gennaio, Amnesty International Italia si è trovata circondata da nuovi, entusiasti “sostenitori”: persone che fino al giorno prima la definivano al servizio dell’agenda migratoria di Soros, pagata dalla Cia, appartenente al partito dell’anti-polizia, improvvisamente ne hanno elogiato il coraggio e l’impegno indefesso in favore dei diritti umani. E questi “sostenitori” continuano ad aumentare.
Cosa ha provocato questo cortocircuito? Una dichiarazione intitolata Posizione di Amnesty International Italia sulle misure adottate dal governo per combattere la Covid-19”.
Una dichiarazione lunga, complessa, articolata su più punti, piena di riferimenti normativi e di richiami agli standard internazionali sui diritti umani. Il suo difetto? Tempo di lettura stimato: sette minuti.
Troppi per i tempi della propaganda contemporanea, che cerca “parole chiave”, le isola dal contesto, scompone frasi e nel giro di pochi secondi pubblica “la verità”.
In quella dichiarazione c’è un costante richiamo ai principi di necessità, proporzionalità, temporaneità che dovrebbero essere sempre rispettati anche in uno stato di eccezione.
Abbiamo scritto che un prolungamento oltre marzo 2022 dello stato d’emergenza – una situazione che di per sé produce un infragilimento dei diritti – si collocherebbe al di là di quei principi; così come supererebbero quel limite obblighi generalizzati e duraturi nel tempo, riferiti tanto ai vaccini quanto agli attestati di non contagiosità.
Una risposta efficace a una crisi sanitaria globale senza precedenti come quella attuale non dovrebbe far entrare in conflitto diritti costituzionalmente garantiti, come la salute e il lavoro e, come ultima risorsa, quel conflitto dovrebbe avere una durata strettamente necessaria. Ci siamo permessi di scrivere questo.
Abbiamo richiamato l’obbligo dello stato a garantire cure mediche in modo imparziale, con particolare riferimento ai malati gravi non-Covid. Abbiamo criticato la direttiva n. 11001/110(32) del 10 novembre 2021 sul divieto di svolgere manifestazioni in luoghi centrali, un provvedimento già adottato in altri paesi per depotenziare l’impatto delle proteste confinandole in spazi periferici. Abbiamo preso le difese dei giornalisti, che più volte sono stati aggrediti, picchiati e minacciati solo perché svolgevano il loro lavoro.
Il nostro errore è di aver scritto tutto questo pretendendo che lettori e lettrici si prendessero sette minuti di tempo, o magari quattordici o persino ventuno se qualcosa non fosse stato chiaro. Troppo, vero?
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
Ex bambini di strada guidano i turisti nella vita nascosta della capitale. Sono 11 milioni i bambini che in India vivono sui marciapiedi.
In Germania, in particolare, si guarda con grande preoccupazione alle elezioni legislative in Francia. Il rischio è di far crollare l’asse Parigi-Berlino.
Dal 17 al 23 giugno, Survival International mobilita l’opinione pubblica con una settimana dedicata ai diritti dei popoli incontattati.
I moti di Stonewall nel 1969 diedero inizio al moderno movimento Lgbtqia+. Saranno ricordati anche da una fermata della metro di New York.
Nonostante i progressi fatti, la parità di genere ancora non esiste, in nessun paese del mondo. Lo dimostrano i dati del World economic forum.
Conflitti, clima, violazione dei diritti umani: davanti alle crisi globali la cooperazione internazionale diventa una necessità. Eppure, nel 2023 il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo è diminuito del 17%.
Che Unione europea è quella che affronta le elezioni del 6-9 giugno 2024? Ne parliamo con Antonio Villafranca dell’Ispi.
Il 42 per cento degli anziani in Europa subisce esclusione sociale e solitudine, ma l’ageismo tocca anche i giovanissimi: l’appello delle associazioni.