Investimenti sostenibili

Cos’è il crowdinvesting, la finanza partecipativa online decolla in Italia

Fare impresa diventa un po’ più facile se i finanziatori si trovano in Rete. È la strada del crowdinvesting, che sta facendo passi da gigante.

Nel grande mondo del crowdfunding (termine che indica, in generale, le raccolte fondi partecipative online) c’è una modalità che è imprenditoriale in senso stretto. Si chiama crowdinvesting e in Italia ha creato un mercato che vale 189,2 milioni di euro, con 138,6 milioni di euro raccolti soltanto nel periodo compreso tra il 1 luglio 2016 e il 30 giugno 2017. Bei risultati, per qualcosa che fino al 2012 nel nostro paese quasi non esisteva.

Cosa dice il report italiano sul crowdinvesting

A regalarci una fotografia della situazione è il secondo report italiano sul crowdinvesting, pubblicato a luglio dall’Osservatorio sul Crowdfunding della School of Management del Politecnico di Milano. Iniziamo con le definizioni: si parla di crowdinvesting quando, attraverso una piattaforma digitale, le persone fisiche e gli investitori (istituzionali e professionali) possono aderire direttamente a un appello per la raccolta di risorse per un progetto imprenditoriale, ricevendo in cambio una remunerazione del capitale. Gli esperti ne identificano tre tipologie: equity crowdfunding, lending crowdfunding e invoice trading. Seppur con alcune differenze, tutte stanno vivendo un vero e proprio boom, per cui bisogna ringraziare l’ingresso di nuovi operatori di mercato, il primo avvento significativo degli investitori istituzionali e il contributo determinante dei capitali esteri.

Equity crowdfunding

L’equity crowdfunding, introdotto dal D.L. ‘Sviluppo-bis’ del 2012, consiste nella raccolta di capitale attraverso la sottoscrizione diretta sul web di titoli partecipativi del capitale di una società. Inizialmente, questa strada era riservata soltanto a startup e pmi innovative (i cui investitori, per giunta, godranno di una detrazione fiscale al 30 per cento). Ma la Legge di Stabilità 2017 ha allargato l’equity crowdfunding a tutte le pmi: possiamo immaginarci, quindi, che la crescita continui nei prossimi anni.

Tramite i 19 portali autorizzati nel nostro paese, le campagne sono più che raddoppiate nell’ultimo anno, passando da 48 a 109. 36 sono state chiuse con successo, 53 non hanno raggiunto l’obiettivo prefissato e 20 erano ancora aperte quando è stato pubblicato il rapporto. Quasi tutte le imprese che scelgono l’equity crowdfunding sono startup innovative, attive nelle piattaforme social/sharing, nell’ICT e nei servizi professionali, che cercano capitali da investire in marketing (56 per cento), innovazione, ricerca e sviluppo (42 per cento) o nello sviluppo di piattaforme web e app (41 per cento). In media puntano a raccogliere poco più di 245mila euro, che rappresentano il 17,7 per cento del capitale azionario offerto. A partire dall’introduzione dell’equity crowdfunding in Italia, sono stati raccolti 12,4 milioni di euro, più della metà dei quali solo nell’ultimo anno.

Crowdinvesting Equity Crowdfunding
Fonte: Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano

 

Lending crowdfunding

Poi c’è il lending crowdfunding, con cui gli investitori prestano denaro attraverso Internet a persone o aziende, denaro che verrà restituito con un interesse. Con il modello diffuso, la piattaforma di crowdinvesting attribuisce un rating al prestito e ne spalma il rischio tra diversi investitori; con il modello diretto, invece, il progetto viene sottoposto alla Rete che può decidere se finanziarlo o meno. Rispetto al tradizionale credito bancario, l’aspetto più conveniente non sono tanto le condizioni, quanto la rapidità di risposta.

In Italia ci sono sei piattaforme di lending crowdfunding in ambito consumer e tre in ambito business, che hanno raccolto 88,3 milioni di euro, di cui ben 56,6 negli ultimi dodici mesi. Gli iscritti sono più di 11mila, 9 su 10 sono uomini e la loro età media è fra i 38 e i 46 anni. Ad oggi hanno finanziato 261 imprese; la maggior parte di loro fatturano meno di 2 milioni di euro.

Lending Crowdfunding Crowdinvesting
Fonte: Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano

Invoice trading

Infine c’è l’invoice trading, che permette alle piccole e medie imprese di raccogliere liquidità immediata cedendo agli investitori (professionali o meno) i propri crediti commerciali vantati attraverso le fatture. L’importo che viene corrisposto subito, in genere, è circa il 90 per cento del valore nominale dalla fattura. Il compratore salderà poi la parte restante all’azienda (al netto di una piccola percentuale a titolo di remunerazione) quando il debitore avrà saldato la fattura. Così da un lato l’impresa ha un canale di finanziamento alternativo, che non gli richiede garanzie o fidejussioni; l’investitore, da parte sua, integra il proprio portafoglio con una asset class che gli offre un buon rapporto tra rischio e rendimento.

I cinque portali di invoice trading attivi in Italia hanno raccolto in tutto 88,5 milioni di euro, con un vero e proprio boom nell’ultimo anno. Ormai, tramite queste piattaforme, le imprese italiane hanno ceduto più di 2mila fatture.

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