Cucinoterapia. Amare se stessi e gli altri con il cibo

Un bel libro, un bel formato piccolo, preziosissimo, corredato da molte immagini davvero evocative della magia della cucina.

Cucinare fa bene al corpo e all’anima.
Cucinando mettiamo in gioco noi stessi, i nostri gusti, i nostri
giudizi. Decidiamo che cosa cucinare per noi stessi o per un
famigliare, per un amico.
Cucinando veniamo in contatto con diverse culture, abbattiamo le
barriere culturali. Cuciniamo per conoscere, per conoscerci.
Cucinando stabiliamo complicità. Ci passiamo le ricette.
Manipoliamo gli ingredienti, li curiamo, prestiamo attenzione alla
loro cottura.

Se ci pensiamo, cucinare è un atto d’amore verso noi
stessi, ma anche verso gli altri, verso i nostri commensali che
sono pronti a condividere con noi, mangiando, la gioia della
tavola.
Perché in tavola non c’è solo cibo. In tavola
c’è la nostra creatività, la nostra inventiva, il
nostro estro. C’è la nostra vita, insomma.

Questo libro non è un ricettario, ma attraversando le
sfumature del cucinare, in un viaggio dietro ai fornelli che ci
parla di noi, da piccini e da grandi, l’autrice ci propone alcune
ricette rappresentative che curano mente e cuore, e non ultimo, il
palato!

Un bel libro, un bel formato piccolo, preziosissimo, corredato
da molte immagini davvero evocative della magia della cucina:
fotografie d’epoca, quadri, pubblicità.
Gli ingredienti necessari per apprezzare tutto questo? Amore per la
cucina, per il cibo e… per la vita!

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Ultima chiamata

Il regista Enrico Cerasuolo con la collaborazione di Gaetano Capizzi, direttore di Cinemambiente, e di Luca Mercalli, uno dei più famosi climatologi italiani, hanno deciso di farne un documentario che cerca di capire, a quarant’anni di distanza, se siamo ancora in tempo per cambiare le nostre abitudini, se siamo ancora in tempo per un’ultima chiamata.

Ambrosoli. Qualunque cosa succeda

La storia di Giorgio Ambrosoli raccontata dopo trent’anni dal figlio, che ricostruisce i fatti attraverso i ricordi, le agende del padre, i documenti processuali, articoli e filmati d’archivio.

Salva i ciclisti

Con il cancelletto davanti queste parole le avrete viste su social network, siti, giornali, blog.