
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
Damien Mander, ex cecchino nella guerra in Iraq, ha abbandonato la carriera militare per difendere gli animali africani istituendo la Fondazione internazionale anti-bracconaggio.
Uccideva per lavoro, ora per vocazione protegge gli animali. È la storia di Damien Mander, soldato che ha servito prima in Australia come franco tiratore nelle operazioni speciali e come sommozzatore artificiere della Marina, poi per tre anni in prima linea nella guerra in Iraq.
Nel 2008 lascia il fronte e l’esercito e va in Africa, questo viaggio gli cambierà la vita. In Africa lavora come volontario con una unità anti-bracconaggio nel Parco Nazionale dello Zambesi e osserva da vicino gli orrori della caccia di frodo. Dopo aver visto elefanti e rinoceronti macellati per corna e zanne qualcosa scatta in lui e decide di creare la Fondazione internazionale anti-bracconaggio (Iapf).
Grazie alla sua esperienza militare Damien Mander può formare e addestrare i ranger per contrastare al meglio i bracconieri. La fondazione sviluppa piani di conservazione, gestisce le operazioni anti-bracconaggio e utilizza la tecnologia, come ad esempio i droni, per salvaguardare gli animali selvatici. «Un drone può coprire in poche ore il territorio che una squadra di ranger copre in una settimana».
Il valore aggiunto della Fondazione internazionale anti-bracconaggio è proprio la preparazione bellica di Mander. «Le strategie usate da decenni per la lotta al bracconaggio sono ormai inefficaci – ha dichiarato il fondatore di Iapf – piccoli gruppi di ranger male attrezzati che vagano per un territorio enorme alla ricerca dei cacciatori illegali. Questi ultimi invece usano ormai tattiche ed equipaggiamenti militari per uccidere soprattutto gli animali più richiesti dal mercato illegale: elefanti, rinoceronti e gorilla».
Da quando la Iapf ha assunto la gestione della sicurezza dell’area delle cascate Vittoria, nello Zimbabwe, neppure un rinoceronte è stato ucciso dai bracconieri e la popolazione di rinoceronte nero, specie in pericolo critico, è aumentata del 133 per cento dal 2010. La fondazione vigila attualmente su un milione di ettari di territorio e sostiene 28 iniziative di conservazione.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
A23a, l’iceberg più grande del mondo, si è fermato a 80 km dalla Georgia del Sud, dove ha iniziato a disgregarsi.