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Il 24 giugno inaugura a Venezia la prima mostra italiana di David Hockney, un artista dal tratto unico, riconoscibile dalla luce abbagliante e dai colori brillanti. Da scoprire.
Considerato da molti il più grande pittore figurativo vivente, David Hockney che quest’anno compie 80 anni, sarà in mostra a Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia, dal 24 giugno al 22 ottobre. La mostra intitolata David Hockney. 82 ritratti e 1 natura morta racconta il mondo dell’artista grazie a volti di amici e famigliari dipinti con il suo stile riconoscibile e solo apparentemente semplice. Un artista carismatico, tra i più acclamati nel panorama contemporaneo. Da scoprire.
David Hockney è nato in Inghilterra ma è ormai californiano d’adozione. Dice di aver voluto da sempre essere un artista, sin dall’età di sette anni e si è formato per questo a Londra. Dal 1960 diviene noto nel campo artistico sia nel suo paese sia negli Stati Uniti dove si trasferisce nel 1964, a Los Angeles. Qui trova la sua dimensione, sia personale sia espressiva che ora ritroviamo nei suoi quadri dove viene rappresentata sempre, o quasi, l’atmosfera della vita americana e la luce abbagliante di Los Angeles, città che dice di aver scelto proprio per questa qualità. Ritratti per lo più di amici e famigliari e paesaggi sono i suoi temi prediletti, dipinti con colori vivi. Non accetta commissioni perché dice di non voler compiacere nessuno se non sé stesso. Questo, in poche parole è David Hockney: un artista che, arrivato a 80 anni, crea opere anche grazie ai più moderni supporti multimediali, segno che non ha ancora terminato di raccontare il suo mondo e di farlo con i mezzi contemporanei.
La prima volta in Italia di David Hockney sarà una mostra particolare: gli 82 ritratti esposti a Ca’ Pesaro sono stati tutti dipinti tra il 2013 e il 2016 e anche se apparentemente possono sembrare declinazioni di un’unica idea offrono una particolare visione della vita di Hockney a Los Angeles. Con questi ritratti infatti l’artista ci parla delle sue relazioni con il mondo artistico internazionale, con galleristi, critici, curatori, artisti, amici e volti celebri come quelli di John Baldessari, Lord Jacob Rothschild, Larry Gagosian, Stephanie Barro, ma anche di familiari e persone divenute parte della sua vita quotidiana. Hockney esegue ogni ritratto nelle medesime condizioni: il tempo di realizzazione è di tre giorni, durante i quali il soggetto si accomoda su una sedia, sempre la stessa, con alle spalle il medesimo sfondo neutro. Quasi teatrale questo rito di creazione. Le 82 tele tutte dello stesso formato raccolgono però una tassonomia di tipi e caratteri e i dipinti diventano così quasi un saggio visivo sulla forma e condizione umana che trascende le classificazioni di genere, identità e nazionalità. All’interno dell’apparentemente limitato formato della figura seduta su uno sfondo bitonale si esprime un’infinita gamma di temperamenti umani che testimoniano, ancora una volta, la grandezza di questo maestro dell’arte contemporanea.
A Venezia, in questa esposizione che somiglia a un giro tra le conoscenze di David Hockney, la sorpresa è l’unica natura morta esposta: si tratta di “Frutta sulla panchina” che non rappresenta una stranezza ma un “genere” caro all’artista. In un’epoca, la nostra, dove sono per lo più scomparse – pensate invece alle nature morte del Caravaggio – lui ne dà una sua moderna interpretazione.
Forse non molto conosciuto al grande pubblico, David Hockney è un artista poliedrico che nella propria produzione artistica non si limita alla pittura ma è anche incisore, disegnatore e ritrattista nonché fotografo e autore di alcuni collage fotografici realizzati con le Polaroid. E nonostante l’età incredibilmente moderno e al passo con le nuove tecnologie.
La mostra è aperta tutti i giorni tranne lunedì dalle 10 alle 18; inaugurerà il 24 giugno e chiuderà il 22 ottobre a Ca’ Pesaro a Venezia. Il biglietto costa 14 euro.
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