Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Sette giorni di workshop, sette giorni di tavole rotonde, sette giorni di nuove tecnologie, sette giorni di modelli di business alternativo: la Disruptive Week torna a Milano. Un’occasione unica per fare il punto sulla mobilità sostenibile, la sharing economy – vale a dire il consumo collaborativo quale sostituto del consumismo classico – e le smart
Sette giorni di workshop, sette giorni di tavole rotonde, sette giorni di nuove tecnologie, sette giorni di modelli di business alternativo: la Disruptive Week torna a Milano. Un’occasione unica per fare il punto sulla mobilità sostenibile, la sharing economy – vale a dire il consumo collaborativo quale sostituto del consumismo classico – e le smart cities. Una settimana che vedrà protagonista Mercedes-Benz, da tempo in prima linea nell’elettrificazione dei veicoli e nello sviluppo delle tecnologie per la guida autonoma.
La connettività, l’internet delle cose e l’innovazione in genere animeranno il capoluogo meneghino, sondando nuovi modelli di sostenibilità e trovando nel 13 maggio il momento clou per gli approfondimenti sulla mobilità. Presso la SmartArena del Samsung District di Milano, Mercedes-Benz porrà al centro della scena la propria concezione dell’Industria 4.0, vale a dire della produzione industriale e interconnessa. Un modello di business hi-tech ma al tempo stesso “amichevole”, basato sull’elettrificazione dei veicoli, la guida autonoma, la mobilità condivisa e inedite piattaforme digitali quali Mercedes me, un piano di servizi volto a migliorare la qualità di vita e l’assistenza degli automobilisti.
L’auto del futuro deve essere sicura, connessa, efficiente e sostenibile: in una parola, intelligente. Lo chiede l’ambiente, lo chiedono i cittadini, lo impone l’evoluzione stessa del sistema economico, sempre più consapevole della necessità d’integrare le esigenze di mobilità di miliardi di persone con la tutela del Pianeta. Utopia? No, piuttosto ambizione. E parziale realtà. Un esempio? Per restare in casa Mercedes, la nuova berlina Classe E introduce la connettività denominata Car-to-X, vale a dire il dialogo tra veicolo e veicolo e al tempo stesso tra vettura e infrastrutture, così da condividere le informazioni con gli altri automobilisti e utenti della strada, segnalando tempestivamente incidenti o rallentamenti. Un passo concreto nell’ottica della fruizione comune delle risorse e, in prospettiva, verso la guida autonoma. Una tecnologia che si affianca a soluzioni per la mobilità alternativa appannaggio del Gruppo Daimler quali il car sharing car2go, attivo a Milano, Roma, Firenze e Torino oltre che in altre venticinque città tra Vecchio Continente e Nord America, oppure mytaxi, la principale applicazione per la prenotazione di un taxi in Europa, già scaricata dieci milioni di volte e grazie alla quale riservare, pagare e valutare il servizio di trasporto passeggeri in più di quaranta centri urbani nel mondo, tra i quali Roma, Milano, Berlino, Vienna, Barcellona, Varsavia, Madrid, e Lisbona.
La Disruptive Week non è soltanto una gigantesca tavola di riflessione: è una vetrina di come condivisione e digitalizzazione della realtà possano convivere, plasmando modelli di business innovativi e panorami sociali che pongano al centro l’automobile. Auto intesa non come problema, bensì come motore della mobilità alternativa attraverso l’elettrificazione, il dialogo tra i veicoli e lo sviluppo della guida autonoma.
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