Prevenire i disturbi vocali ed evitarne il sovraffaticamento è un dovere per tutti i professionisti che utilizzano la voce. L’apprendimento di tecniche di riscaldamento vocale, una corretta gestione della respirazione in relazione allo stile fonatorio e una giusta postura per il mantenimento di un adeguato allineamento spalle-collo-capo sono senz’altro utili per mantenere una buona qualità vocale.
Tra le diverse opportunità terapeutiche che consentono di intervenire tempestivamente in presenza di disfonie transitorie dovute sia a un uso eccessivo della voce sia a momentanei stati infiammatori delle corde vocali, rientra certamente l’omeopatia.
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I disturbi della voce: raucedine, fonastenia e ipofonia
Raucedine, fonastenia e ipofonia sono tra i più frequenti sintomi vocali. Ad esempio la raucedine ci segnala un’alterazione della qualità vocale ed è determinata dalla irregolarità di vibrazione delle corde vocali. Sono molte le cause che portano le corde vocali a non vibrare più regolarmente.
Questo può essere causato da stati infiammatori come laringite e faringite, da disidratazione dell’epitelio, cioè del tessuto superficiale delle corde vocali, da fatti traumatici tipo edemi, cioè rigonfiamenti spesso legati a sforzi vocali, tosse insistente, abuso vocale di estensione della voce come capita, per esempio, ai cantanti oppure a traumi vocali acuti come la presenza di un polipo che impedisce un normale avvicinamento dei bordi cordali durante la fonazione o di noduli cordali, segno di un malmenage vocale cronico. Una mucosa disidratata fa sì che sulla superficie delle corde vocali venga a mancare il film idrolipidico che mantiene lubrificata la corda vocale e che la fa ondeggiare in maniera libera, naturale e senza sforzi. La corda è più rigida e ha, quindi, bisogno di maggiore pressione per vibrare.
Rimedi omeopatici per i disturbi della voce
A seconda della sintomatologia manifestata un medico esperto in omeopatia indicherà il medicinale omeopatico più adatto. Arnica montana 9 CH, cinque granuli tre volte al giorno, è indicato in presenza di una raucedine dovuta a uno sforzo vocale eccessivo; se la voce è rauca al risveglio e ritorna progressivamente parlando, sarà utile assumere Rhus toxicodendron 9 CH, cinque granuli tre volte al giorno fino alla guarigione. Negli stati infiammatori faringotonsillari sono invece indicati Phytolacca 9 CH, Mercurius solubilis 9 CH e Argentum metallicum 9 CH.
Per ridurre l’affaticamento vocale è consigliato Arum triphyllum 9 CH e Arnica montana 9 CH, cinque granuli di ciascun rimedio al termine della prestazione vocale, tanto quella di un cantante professionista quanto quella di un insegnante a scuola che parla ininterrottamente per ore. Arum triphyllum migliora la resistenza e la brillantezza del timbro vocale mentre Arnica montana agisce come anti-trauma e defatigante vocale.
Quando si è creato uno stato edematoso da sforzo vocale si suggerisce l’antiedemigeno omeopatico Apis mellifica 9 CH cinque granuli tre volte al dì.
In tutti i casi, a chi lamenta raucedine, fonastenia o afonia, per un rapido sollievo in caso di affaticamento alle corde vocali si consiglia di assumere il complesso omeopatico Homeox che contiene alcune sostanze tradizionalmente utilizzate dalla farmacologia omeopatica per il trattamento sintomatico della laringite acuta. Ne vanno assunte due compresse ogni due o tre ore fino alla graduale diminuzione dei sintomi.
Se poi il disturbo vocale si protrae è fondamentale rivolgersi a uno specialista per verificare che non vi siano patologie a carico delle corde vocali e più in generale all’apparato fonatorio.
A cura del dottor Franco Fussi, medico-chirurgo specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, responsabile del Centro audiologico foniatrico dell’azienda Usl di Ravenna
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