C’è sempre più droga nel mondo. Forse perché il proibizionismo non funziona?

L’Onu dice che consumo e produzione di droga sono ai massimi storici. Il Libro bianco sulle droghe in Italia evidenzia che il proibizionismo riempie le carceri.

  • 296 milioni di persone nel mondo fanno uso di droghe. La cannabis è la più ricercata.
  • La produzione e il consumo di cocaina sono quelle che crescono di più, ma aumentano anche i sequestri.
  • In Italia il Libro bianco sulle droghe accende i riflettori sul fallimento di oltre 30 anni di politiche proibizioniste.

La popolazione globale consuma sempre più droga. È una delle principali conclusioni contenute nel World drug report 2023 dell’Ufficio delle Nazioni unite sulla droga e il crimine (Onudc), presentato in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe. Tra le droghe che stanno vivendo un momento storico di boom in termini di produzione, traffico e consumo c’è la cocaina, ma l’incremento rispetto al passato riguarda anche le anfetamine. Un trend che getta ancora una volta ombre sul proibizionismo e il tasso di successo delle politiche repressive.

Un sequestro di droga, in questo caso cristalli di metanfetamina
Un sequestro di droga, in questo caso cristalli di metanfetamina © Fredrik von Erichsen/picture alliance via Getty Images

I dati sulla droga dell’Onu

Secondo le rilevazioni dell’Onu contenute nell’ultimo World drug report, nel 2021 296 milioni di persone hanno fatto uso di droghe nel mondo. Si tratta di un dato in netta crescita rispetto a quello di 10 anni prima, con un incremento del 23 per cento.

Suddividendo i consumatori, 219 milioni fanno uso di cannabis, 60 milioni di oppiacei come l’eroina o il fentanyl, 36 milioni di anfetamine e 22 milioni di cocaina. Proprio la cocaina è tra le droghe che fanno registrare i numeri più in salita. La sua produzione ha raggiunto un record storico nel 2021, solo rispetto all’anno prima l’incremento è stato del 35 per cento. Gli ettari coltivati a cocaina nel mondo si aggirano intorno a 315mila. A crescere però sono anche i sequestri di sostanza: tra il 2020 e il 2021 la crescita in questo senso è stata addirittura del 42 per cento.

“Sebbene il mercato globale della cocaina continui a essere concentrato nelle Americhe e nell’Europa occidentale e centrale (con una prevalenza molto elevata anche in Australia), in termini relativi sembra che la crescita più rapida, pur partendo da livelli iniziali molto bassi, si stia verificando in mercati in via di sviluppo che si trovano in Africa, Asia ed Europa sud-orientale“, scrive l’Ufficio delle Nazioni unite sulla droga e il crimine.

Il fallimento del proibizionismo

Sempre nel corso della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe, in Italia è stata pubblicata la quattordicesima edizione del Libro Bianco sulle droghe. Si tratta di un rapporto indipendente realizzato da realtà come Associazione Antigone, A Buon Diritto, Forum Droghe e molte altre, sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti del 1990 sulla società italiana.

Il nuovo rapporto si focalizza sul carcere. Oltre un detenuto su quattro si trova in cella in Italia per detenzione di droga e uno su tre è in carcere per gli effetti delle leggi sulle sostanze stupefacenti. Inoltre, il 40 per cento delle persone che entrano in carcere fanno uso di droghe. Le sostanze dominano insomma la realtà carceraria e questo porta a una conclusione. Oltre 30 anni di repressione a partire dalla Legge Jervolino-Vassalli del 1990 non hanno cambiato lo stato delle cose e anzi lo hanno peggiorato, divenendo causa del sovraffollamento carcerario e non riuscendo ad abbattere spaccio e consumo. Il proibizionismo, evidentemente, non è la soluzione.

Le cose però potrebbero presto peggiorare, vista la linea dura del governo Meloni sul tema. La premier proprio nelle scorse ore a Montecitorio ha tenuto un discorso sul tema delle droghe, annunciando che la repressione è destinata ad aumentare. E se l’è presa perfino con le serie tv “che hanno come eroe uno spacciatore”. Un probabile riferimento a Breaking Bad

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