
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
L’Earth Day Network, in occasione della Giornata della Terra, lancia un’iniziativa globale per dare un volto al cambiamento climatico. Tutti possono partecipare, caricando la propria immagine o attraverso l’hashtag #FaceOfClimate. Un potenziale da 1 miliardo di persone sparse in 192 Paesi.
Facce da cambiamento climatico. È così che
l‘Earth Day
Network vuole celebrare il giorno dedicato ala Terra.
Perché se spesso può sembrare che il cambiamento del
clima non ci riguarda o sia troppo distante per vederlo, la
verità è decisamente un’altra.
Lo scorso anno la copertura dell’Artico è stata registrata
ai minimi da quando si misura. Sempre quest’anno l’Organizzazione
Metereologica Internazionale ha annunciato che il decennio del
nuovo millennio è stato il più caldo mai registrato
in tutto il pianeta.
“L’obiettivo – spiega Franklin Russell, responsabile della Giornata
della Terra al Earth Day Network – è quello di rappresentare
l’impatto reale che il cambiamento climatico sta avendo sulla vita
delle persone e di unire migliaia di eventi durante l’Earth Day in
tutto il mondo. Più persone parteciperanno, più si
avrà un impatto maggiore.
Si potranno postare le foto su
Twitter e Instagram, usando
l’hashtag
#FaceOfClimate e visualizzare così il mosaico
creato in real time anche con i nostri contributi.
Le esperienze raccolte finora sono le più svariate e
provengono da ogni parte del globo. Ecco un’alpinista neozelandese
raccontare del ritiro dei ghiacciai in Nuova Zelanda, o un’Ong in
Thainlandia che ha installato dei pannelli solari in un campo
profughi al confine con il Myanmar. Con oltre 1 miliardo di persone
in 192 paesi che parteciperanno all’Earth Day, il potenziale
è enorme.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
Il traffico aereo è responsabile del 2,4% delle emissioni di CO2, il che rende urgente l’avvio di azioni concrete da parte del settore per limitare l’impatto dei voli. L’esempio virtuoso di Air Dolomiti.
Viviamo in un mondo caratterizzato da molte crisi: sanitaria, economica e climatica. Da qui, nasce l’idea di creare una Costituzione della Terra.
Con l’installazione di Termoli ha preso il via la campagna “L’impronta del gigante invisibile”: ognuno di noi produce 7 tonnellate di CO2 all’anno.
Catania vive ore drammatiche a causa di un ciclone che potrebbe trasformarsi in un Medicane (Mediterranean Hurricane), un uragano paragonabile a quelli di origine tropicale.
Intervista a Gianmaria Sannino, climatologo dell’Enea: il Mediterraneo è un hotspot climatico, 50 gradi in Sicilia rischiano di diventare una consuetudine.
Nuovo rapporto del Cmcc mostra che le ondate di calore e le alluvioni saranno comuni a tutte le città, con una tendenza di crescita che appare già in atto. Ma le politiche di adattamento funzionano.
Uno studio della Banca Mondiale ha stimato il numero di migranti che potrebbero fuggire dalle loro terre, entro il 2050, per colpa del clima.
Intervista a Piera Tortora, coordinatrice del progetto Sustainable ocean for all dell’Ocse: “Si rischiano effetti globali catastrofici e irreversibili”.