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Eddie Vedder ritorna a comporre una colonna sonora e lo fa per Return to mount Kennedy, documentario che intreccia politica, storia, musica, montagna e ambientalismo e che vede fra i protagonisti l’amico di gioventù Jim Whittaker.
Eddie Vedder ritorna a comporre come solista e lo fa ancora una volta per una colonna sonora. Due anni dopo aver inciso Out of sand, brano contenuto nella terza stagione di Twin Peaks, questa volta il frontman dei Pearl Jam ha composto le musiche originali per il documentario Return to mount Kennedy, già disponibile in formato digitale.
Il documentario è incentrato sulla scalata da parte di Bobby Whittaker del monte Kennedy che si trova a Yukon, in Canada, e che prende il nome dal presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, assassinato nel 1963.
Bobby Whittaker è una vera e propria leggenda della scena grunge di Seattle: per anni ha lavorato per l’etichetta discografica Sub Pop ed è stato tour manager di band iconiche come Mudhoney prima e Rem e Yeah yeah yeahs dopo.
Ma Bobby, nato a Seattle, è anche un grande amante della natura e della montagna, forse perché suo padre Jim è un nome molto noto dell’alpinismo americano, essendo stato il primo americano a scalare il monte Everest.
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Return to mount Kennedy è un omaggio alla prima scalata mai effettuata del monte Kennedy, quella che nel 1965 condusse il senatore Robert Kennedy – fratello di JFK – guidato da Jim Whittaker – padre di Bobby – sulla cima del monte a 4.300 metri di altezza sul livello del mare.
Per meglio dire, il film indaga sul legame indissolubile delle due famiglie, suggellato innanzitutto dalla montagna (Jim Whittaker, per esempio, chiamò il figlio Bobby proprio in onore del suo amico RFK, anche lui assassinato tre anni dopo la scalata, nel 1968).
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Quasi cinquant’anni dopo dalla prima spedizione, i figli della squadra originale – Bobby Whittaker insieme al fratellastro alpinista Leif e Christopher Kennedy, figlio di RFK – si ritrovano per raggiungere insieme quella stessa cima che unì per sempre i propri genitori, ma soprattutto per ripercorrere i legami storici, familiari e ambientali che li legano all’epoca dei loro padri.
La pellicola, per la regia di Eric Becker, utilizza foto e filmati inediti e delinea soprattutto la contrapposizione fra Bobby Whittaker e suo padre: l’uno, rappresentante della generazione X di Seattle e della ribellione americana anni Novanta; l’altro, atleta abituato a una disciplina rigorosa. Lo stesso Vedder è chiamato a portare la sua testimonianza, insieme a Bruce Pavitt, fondatore dell’etichetta Sub Pop, e Matt Lukin dei Mudhoney.
Ma non solo: la vita è un intreccio di incontri e Bobby Whittaker parla anche di come quello con i Rem lo abbia avvicinato alle tematiche ambientali, tanto da cambiare vita e decidere di impegnarsi nella difesa dell’ambiente, sostenendo progetti di tutela e preservazione ambientale.
Eddie Vedder ha detto del documentario:
Questo film mette insieme tessere diverse della realtà, è pieno di ispirazione e speranza. Sono onorato ed entusiasta di farne parte.
Oltre alle composizioni inedite e originali di Eddie Vedder, la colonna sonora del film include anche brani di Mudhoney, Rem, Yeah yeah yeahs e Lord Huron.
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