Elliott Erwitt, la più grande retrospettiva al Forte di Bard

Le immagini di Elliott Erwitt arrivano in Italia, in mostra allo splendido Forte di Bard sino al 13 novembre 2016: la più grande retrospettiva di uno dei giganti della fotografia internazionale in una cornice unica della Valle d’Aosta. Uno degli appuntamenti più attesi di quest’anno “fotografico”. Elliott Erwitt il fotografo del bizzarro Nasce a Parigi nel

Le immagini di Elliott Erwitt arrivano in Italia, in mostra allo splendido Forte di Bard sino al 13 novembre 2016: la più grande retrospettiva di uno dei giganti della fotografia internazionale in una cornice unica della Valle d’Aosta. Uno degli appuntamenti più attesi di quest’anno “fotografico”.

Elliott Erwitt il fotografo del bizzarro

Nasce a Parigi nel 1928 da una famiglia russa di origini ebraiche, ma Elliott Erwitt (vero nome Elio Romano Erwitz) viaggia sin da piccolo, in Italia prima per poi trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti nel 1939. È stato fotografo dell’esercito americano in Francia e in Germania, e nel 1953 entra a far parte della storica agenzia Magnum – fondata al termine della seconda guerra mondiale da un gruppo di fotografi fra i quali Henri Cartier-Bresson e Robert Capa –, di cui nel 1968 diventa anche presidente.

 

Erwitt è famoso e spesso ricordato per l’ironia delle pose bizzarre che immortala, ma anche l’insolita perfezione formale che può scaturire dal caso. Disse: “Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla”.

Una fotografia che fa sorridere ma anche pensare, perché cosa c’è di più reale e vero della spontaneità, del caso? E i suoi scatti sembrano essere sempre nati così e, non a caso, egli stesso raccontava di girare spesso con una macchina fotografica in tasca per cogliere questi momenti. Immortalare cose di tutti i giorni, normali, forse è stato il suo segreto. Alla domanda perché fotografasse tanti cani e bambini, rispose: “perché avevo tanti bambini e cani e questi ultimi avevano il vantaggio, rispetto agli uomini, di non chiederti la stampa delle foto che gli fai.”

 

Elliott Erwitt
France, Paris, 1989.© Elliott Erwitt/Magnum Photos

Al Forte di Bard “Elliott Erwitt – Retrospective”

Sono 137 gli scatti esposti al Forte di Bard  dall’11 giugno al 13 novembre, selezionati fra i più significativi e iconici della sua immensa produzione e coprono un arco temporale che va dal 1948 al 2005. Nelle sale delle Cantine sono nove le sezioni in cui è divisa la mostra, tra scatti in bianco e nero e colori: Beaches, Cities, Abstractions, Museum watching, Dogs, Between the sexes, Regarding women, Kids, Personalities.

In mostra anche un video con un’intervista al fotografo registrata in esclusiva per il Forte di Bard nel suo studio di New York nel gennaio 2016, il cortometraggio Elliott Erwitt: I Bark at Dogs (2011) di Douglas Sloan.

“Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato”. Questo ciò che Elliott Erwitt pensa della forma d’arte che gli ha permesso di raccontare gli ultimi 60 anni di storia con un realismo che non ha dimenticato l’ironia, talvolta del tragico.

 

La mostra è aperta con i seguenti orari: martedì-venerdì 11.00 – 18.00; sabato, domenica e festivi 11.00 – 19.00, chiuso il lunedì. Aperta tutti i giorni dal 25 luglio al 4 settembre. Il biglietto costa 6 euro.

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