
Nord Stream, la fuga di gas naturale nel mar Baltico si è fermata
Si è fermata la fuga di gas naturale verificatasi nei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 nel mar Baltico. L’ipotesi è che si tratti di sabotaggio.
Si è fermata la fuga di gas naturale verificatasi nei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 nel mar Baltico. L’ipotesi è che si tratti di sabotaggio.
In Europa si fa strada l’idea del disaccoppiamento tra i prezzi di elettricità e gas, con lo stravolgimento degli equilibri geopolitici e la scarsa sicurezza nell’approvvigionamento di energia. L’Italia ha fatto il primo passo.
Da maggio ad agosto 2022, l’Ue ha prodotto il 12% della sua elettricità da solare. Un record che ha evitato l’importazione di 20 miliardi di mc di gas.
È Hornsea 2 e dà energia a milioni di persone. La notizia arriva mentre a Londra si insedia Liz Truss, premier poco interessata alla transizione energetica.
Il Mite ha presentato un piano per evitare il consumo di 5,3 miliardi di metri cubi di gas nel prossimo inverno: bruciando più carbone.
Greenpeace, Scientists rebellion ed Extinction rebellion irrompono a Gastech con un messaggio ben chiaro: il gas naturale non è una soluzione.
Due giorni dopo lo stop, forse definitivo, al flusso di gas dalla Russia, la Germania corre ai ripari con un piano da 65 miliardi per imprese e cittadini.
Sempre più sussidi per le fossili secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, ma le rinnovabili sono l’unica soluzione per aiutare i consumatori.
Nel mar Baltico nascerà un parco eolico offshore. La cooperazione tra Germania e Danimarca dà seguito all’impegno europeo di rendersi autonomi dal gas russo.
Amani ha installato due impianti solari fotovoltaici sui tetti delle case di prima accoglienza Casa di Anita e Kivuli Centre in Kenya. E il suo lavoro non si ferma qui.