Extinction Rebellion vince la causa contro la polizia inglese, il divieto alle proteste era illegale

La corte suprema ha giudicato illegale il provvedimento emesso dalla polizia metropolitana in occasione delle proteste di ottobre.

Lo scorso 14 ottobre, nel bel mezzo della ribellione internazionale organizzata da Extinction Rebellion (XR) per protestare contro l’inattività criminale dei governi dinnanzi la crisi climatica, la polizia metropolitana di Londra aveva vietato ogni manifestazione del movimento, intensificando arresti e sgomberi. Il provvedimento fu subito ritenuto anticostituzionale e gli avvocati di XR si rivolsero alla corte suprema del Regno Unito. A quasi un mese di distanza la corte si è espressa, giudicando illegale il divieto imposto da Scotland Yard.

Manifestante portata via per aver bloccato l'aeroporto di Londra
“Piuttosto che sprecare il suo tempo e denaro cercando di mettere a tacere e criminalizzare coloro che stanno attirando la sua attenzione sull’emergenza climatica ed ecologica, chiediamo al governo di agire ora sulla più grande minaccia per il nostro pianeta”, ha dichiarato Tobias Garnett, avvocato per i diritti umani del team di strategia legale di Extinction Rebellion © Peter Summers/Getty Images

Diritto alla protesta pacifica

La sentenza ha stabilito che il provvedimento era illegale poiché andava oltre i poteri conferiti alla polizia dal Public order act del 1986. La corte ha ribadito che protestare in maniera pacifica rientra tra i diritti fondamentali dei popoli e ha vietato alla polizia qualsiasi divieto futuro.

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Manifestanti contro Scotland Yard

Nonostante il divieto di manifestare, le proteste di XR non si fermarono, provocando così un ulteriore incremento degli arresti. Oggi centinaia di manifestanti arrestati in quei giorni, oltre quattrocento, potrebbero fare causa alla polizia per l’ingiusta incarcerazione e chiedere un risarcimento.

 

Una sentenza storica

La decisione dell’alta corte riafferma dunque il diritto, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, alla libertà di riunione e di associazione pacifica. Ellie Chownes, europarlamentare e membro del Partito verde di Inghilterra e Galles, arrestata per aver disobbedito al divieto di manifestare, ha definito la sentenza una “pietra miliare fondamentale della nostra democrazia”. “La disobbedienza civile non violenta è essenziale per la politica democratica – ha dichiarato George Monbiot, scrittore e giornalista inglese, anch’egli arrestato durante il divieto -. Il tentativo da parte della polizia di fermare le proteste civili è stato un assalto diretto alla democrazia. Sono lieto che sia stato annullato”.

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