Lo stato della Florida ha avanzato una proposta bipartisan per bloccare l’uso del fracking, perché troppo pericoloso per la salute, l’ambiente e l’economia del paese.
La Florida, paese energivoro per definizione, sta discutendo sul fracking (o fratturazione idraulica) dopo che un gruppo bipartisan di senatori ha introdotto un disegno di legge in Senato per la sua messa al bando. Non si tratterebbe di eliminare le fonti tradizionali come petrolio o shale gas che la Florida consuma in gran quantità – 27 milioni di litri di benzina ogni giorno, la terza più grande quantità tra gli stati americani – quanto piuttosto di vietare una tecnica costosa che è stata associata a un maggior rischio di terremoti e alla contaminazione delle falde acquifere dei territori coinvolti.
I rischi per salute e ambiente
La fratturazione idraulica o, in inglese, fracking è una tecnica con cui viene estratto il gas naturale o il petrolio intrappolati nelle rocce di scisto, quelle presenti nel sottosuolo. Per estrarre i combustibili fossili imprigionati vengono immessi ad alta pressione grandi volumi di una miscela fatta di acqua, sabbia e sostanze chimiche. Il sottosuolo della Florida è molto poroso, una specie di calcare carsico, che alcuni studi ritengono non in grado di trattenere i prodotti chimici utilizzati nel fracking, travasandoli direttamente nelle farde acquifere, con grave rischio per la salute dei cittadini, l’ambiente oltre che per l’economia dello Stato, dall’agricoltura al turismo.
Anche la politica non vuole il fracking
Il disegno di legge bipartisan per bandire l’uso del fracking della Florida è fondamenta basato su studi scientifici sulla morfologia geologica unica dello Stato americano che rende l’approvvigionamento di acqua particolarmente vulnerabile a rischi di inquinamento. “Il momento è finalmente arrivato a porre fine a questa pratica pericolosa” – ha detto il senatore Gary Farmer.
Il disegno di legge non preclude alcuna delle tradizionali operazioni per l’estrazione di petrolio e gas della Florida, ma vieta l’utilizzo del fracking a partire dal 2017. La senatrice repubblicana Dana Young, sponsor del disegno di legge, riconosce di aver cambiato idea rispetto al 2016 quando sostenne un disegno di legge per autorizzare il fracking a partire dal 2017. Ma la sua posizione è cambiata dopo aver incontrato le parti interessate e aver approfondito la questione. “Un viaggio meraviglioso”, lo ha definito, “ore estenuanti di ricerca e di coscienza”.
La campagna contro il fracking si allarga ad altri Stati
Negli ultimi anni negli Stati Uniti è aumentata drasticamente l’opposizione alla fratturazione idraulica, mano a mano che la consapevolezza dei cittadini sui suoi impatti è cresciuta. Solo in Florida sono state adottate novanta misure di carattere locale che si oppongono alla pratica del fracking che, per Michelle Allen referente della Florida per Food & Water Watch, lanciano un messaggio chiaro: “non vogliamo il fracking qui”. E nel mese di marzo, un altro politico, il governatore repubblicano del Maryland, storicamente a favore delle energie fossili, ha sostenuto il divieto di fracking. Azioni simili si stanno valutando anche in Nevada, mentre lo stato del Vermont e di New York sono attualmente gli unici stati ad aver approvato il divieto totale di questa pratica.
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L’alternativa del solare
I sostenitori della messa al bando del fracking stanno chiedendo una seria attuazione all’“Amendment 4”, un’iniziativa a favore del solare che è passata lo scorso agosto con il 73 per cento dei voti a favore e che rende più facile lo sviluppo del fotovoltaico in Florida. La competitività economica del solare e gli alti costi del fracking (oltre ai rischi ambientali e per la salute) fanno infatti del solare un’alternativa concreta ai combustibili fossili.
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