
Nel 2009 costruire un parco fotovoltaico costava il 223 per cento in più rispetto alla costruzione di una centrale a carbone. Ora è il contrario.
Non più solo pannelli solari che producono elettricità da fonte rinnovabile. Il mercato offre tutta una serie di soluzioni per vivere (quasi) off-grid.
Il fotovoltaico è cresciuto. Mentre la tecnologia aumenta in efficienza, il mercato ha iniziato ad offrire tutta una serie di soluzioni che integrano i pannelli solari con i sistemi di accumulo e quelli di ricarica dei veicoli elettrici. La aziende hanno iniziato a collaborare offrendo ai consumatori soluzioni “chiavi in mano” per passare definitivamente alle rinnovabili, alimentare le abitazioni private e magari ricaricare il proprio veicolo elettrico, sia esso a due o quattro ruote. Certo manca ancora l’approvazione definitiva per rendere i consumatori dei prosumer (produttori-consumatori), ma la strada intrapresa con il recepimento della direttiva europea 2018-2001 sembra aver tracciato la strada.
Nonostante nel 2018 si sia registrato un rallentamento o comunque un modestissimo aumento delle nuove installazioni nel nostro paese, il fotovoltaico ha continuato a crescere – seppur timidamente – raggiungendo i 20,1 GW di potenza installata. Una crescita dovuta certamente anche alla decisa riduzione dei tempi di ammortamento per un impianto. Secondo un recente studio che ha analizzato il mercato europeo, i tempi di rientro sono ben al di sotto dei 10 anni.
Nel 2019 è ancora possibile beneficiare dell’ecobonus, ovvero la possibilità di detrarre il 50 per cento delle spese sostenute per la riqualificazione energetica di un edificio, fotovoltaico con accumulo compreso. Sono inoltre comprese nella detrazione alcune installazioni di impianti di domotica, che permettono di gestire al meglio la produzione e la domanda di energia elettrica.
In questo quadro il mercato non poteva che adeguarsi. Esempi come Fotovoltaico Semplice, azienda italiana che non solo vende i pannelli, ma li produce in casa per esportarli anche all’estero, offre ai propri clienti l’integrazione di batterie residenziali per l’accumulo energetico, grazie ad un accordo con Varta Storage, consentendo l’utilizzo del surplus energetico durante le ore notturne. Non solo, l’azienda ha siglato una partnership con Vp Solar e Sifà in modo tale che i clienti abbiano l’opportunità di ricaricare tutti i modelli di auto elettrica sul mercato oltre che noleggiare i veicoli proposti da Sifà. Non solo, ma l’azienda si fa promotrice anche per la vendita di scooter elettrici prodotti dalla Niu, che garantiscono una ricarica completa in sole sei ore e un’autonomia di circa 80 chilometri.
Ci sono poi i grandi marchi dell’automotive che offrono soluzioni simili. In primis Tesla, che già con il lancio di Powerwall vedeva nell’accoppiata solare-ricarica veicoli elettrici la proposta vincente. La corsa poi si è allargata a Bmw, o Nissan entrambe con soluzioni “all in one”. O come Sonnen che dall’inizio dell’anno ha iniziato a fornire servizi di bilanciamento della rete elettrica nazionale tedesca attraverso il controllo dei sistemi di accumulo residenziali installati in tutta la Germania. Una sorta di “batteria virtuale”, composta da tutti questi sistemi interconnessi tra loro, è online ed è attualmente la più grande al mondo in grado di compensare le fluttuazioni della rete elettrica. I prosumers tedeschi coprono già la domanda di qualche grossa centrale elettrica alimentata a fossili. Segno che i tempi sono maturi per passare ad un sistema energetico decarbonizzato.
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