Covid-19

Il poeta Franco Arminio: “Per affrontare il virus occorrono pensatori di caratura umana enorme, con un cuore smisurato”

Dopo un mese di emergenza da coronavirus, Arminio propone al Paese un gesto semplice ma di grande umanità: “Domenica prossima fermiamoci tutti. 5 minuti di silenzio per dire addio ai nostri morti”.

È uno dei più grandi poeti italiani contemporanei Franco Arminio (così l’ha definito anche Roberto Saviano) ma in molti lo conoscono soprattutto come paesologo, e in questi giorni è costretto al “confinamento” per frenare la diffusione del coronavirus. Come tutti, niente di strano. Ha intrapreso però un’iniziativa tanto bizzara quanto naturale, come lui stesso l’ha definita: si è reso disponibile ad ascoltare al telefono chiunque abbia bisogno di parlare con qualcuno durante questi giorni così sospesi. Un gesto profondamente umano, nella sua semplicità. In quest’intervista ce lo racconta e lancia un appello per non dimenticare chi ci ha lasciato in maniera così dolorosa.

Franco Arminio
Franco Arminio vive a Bisaccia in provincia di Avellino © Franco Arminio

Cosa significa essere un paesologo?
Il paesologo essenzialmente è qualcuno che fa attenzione ai paesi, luoghi a cui non prestano attenzione nemmeno le persone che li abitano. C’è una questione molto grave in Italia, chiaramente ora sommersa dall’emergenza coronavirus, quella dello spopolamento. Io racconto questa vicenda. La mia è un’osservazione dei luoghi condotta in chiave poetica attraverso racconti, video, una perlustrazione sociologica del paese.

Lei vive a Bisaccia, un piccolo comune in provincia di Avellino, come è cambiato un luogo così remoto dopo l’emergenza coronavirus?
Anche qui è mutato qualcosa: già prima c’era silenzio e molte porte chiuse ma ora, chiusi i 3 bar del paese, Bisaccia è diventato effettivamente un cimitero. Il silenzio è ancora più grande, più che in città. La città ci ha raggiunto in questo senso: qui si era già inoperosi, ora lo siete anche voi.

Quale è stato il suo primo pensiero vedendo le immagini delle grandi città italiane vuote?
Un pensiero che mi assilla in questi giorni è quello di realizzare una grande documentazione ex novo delle città nude, senza auto, senza persone. Ora è il momento di farlo, dovrebbe occuparsene proprio il Governo, Franceschini dovrebbe incaricare qualcuno di girare il paese e documentare questo stato attuale: quando ricapiterà di vedere Venezia, Roma, Milano, Napoli vuote? Nella sua tragicità, è un avvenimento estetico: un’occasione di bellezza pura, incontaminata.

Franco Arminio libri
L’ultimo libro di poesie di Franco Arminio “L’infinito senza farci caso” © Bompiani

Anche lei è “confinato” nella sua casa di Bisaccia e da giorni ha reso pubblico il suo telefono per chiunque senta il bisogno di parlare. Come è nata quest’idea?
Ho sempre utilizzato la rete in modo molto aperto, dando tutti i miei recapiti, quindi per me non è stata una decisione strana, ma un passo naturale. Ora però ciò che faccio, parlare con la gente al telefono, è quasi un lavoro: di norma dedico 3 ore al giorno, dalle 9:00 alle 12:00 alle telefonate  – qualcuno chiama anche fuori orario e non è che non rispondo. Il problema è che c’è una grande solitudine, anche prima del coronavirus. Tutti hanno voglia di parlare, anche con qualcuno di cui hanno semplicemente stima e che seguono su Facebook. Sono sempre in giro di solito, e ora mi sono trovato anch’io fermo a casa e quest’iniziativa serve più a me che a loro. Sono fortunato: loro parlano con una sola persona, io con tantissime. Ci guadagno più io. Per uno scrittore questo è fondamentale: per esempio una signora l’altro giorno mi ha detto “qui ora non si muore, si sparisce”. Sparire è un verbo a cui non avevo pensato.

Che cosa manca di più alle persone con cui parla? Cosa le raccontano?
Ci sono molti che hanno difficoltà oggettive: lavorative ed economiche chiaramente, ma c’è anche gente che non dico che sia contenta, ma sta approfittando di questo tempo per riorganizzarsi, guardarsi meglio dentro. Credo che fino ad adesso – è passato un mese circa – è tutto abbastanza nella norma, il problema sarà dopo: un altro mese così farà sì che i danni, per tutti, saranno certamente superiori ai vantaggi. Dobbiamo allentare la morsa.

Cosa teme di questa situazione?
Da uomo del sud dico che noi non abbiamo ospedali, quello più vicino è ad Avellino a più di un’ora d’auto ed è già strapieno ora, non ci sono posti, e se ti viene un malore spesso devi andare fino a Salerno. E questo fa paura. Nelle aree interne non c’è sanità e quella che c’è spesso è pericolosa. Se tutto questo fosse capitato al sud, sarebbe stato tragico, più tragico intendo. Mi auguro che quando tutto finirà qualcuno si fermi e dica: “E adesso cosa vogliamo fare?”. Ma non so se accadrà.

Franco Arminio libri
Il tema della morte trattato in questa collezione di poesie da Arminio © Nottetempo

Lei è un poeta. A cosa può concretamente servire la poesia in momenti come questo?
I poeti mediamente trattano sempre la morte, quindi se uno si accosta a un libro di poesie, è già un atto consolante. A me succede che quando leggo autori pessimisti, questi mi tonificano. La poesia ti mette a contatto con la morte, è vero, ma un po’ ti immunizza. Quindi è consolante. Io consiglio di leggere poesia, anche in questi giorni.


Lei ha fatto un appello perché tutti ci si fermi per 5 minuti domenica 29 marzo, si stia in silenzio alle 12:00 per ricordare chi non c’è più.
Se domenica facessimo tutti 5 minuti di silenzio per le vittime sarebbe una cosa enorme: è un modo per dire tutti insieme “siamo in lutto per voi, piangiamo insieme a voi i vostri morti”. Fermiamo tutto, i notiziari, le radio, tutto. Mi sarei aspettato che qualcuno al Governo pensasse a un’iniziativa simile. Ciò che sta accadendo ha scatenato e fatto emergere un’Italia bella per certi versi, piena di entusiasmi ma anche offesa. Ora si sta spostando l’attenzione sulla politica ma questa non è una questione politica. È molto profondo ciò che ci sta capitando, le implicazioni sono emotive e per affrontarlo occorrono grandi pensatori con una caratura umana enorme, persone dalla braccia larghe, con un cuore smisurato.

Oltre che grazie ai suoi libri, potete seguire Franco Arminio sulla sua pagina Facebook e sul suo blog. Sono in programma anche diversi festival curati dal poeta, il più noto dei quali è La luna e i calanchi ad Aliano a fine agosto.

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