
Il Fitz Roy e il Cerro Torre sono due vette mitiche della Patagonia che hanno reso la spedizione Sulle tracce dei ghiacciai di Fabiano Ventura un successo ancora più grande. I cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi.
Il trailer del documentario sulla spedizione in Patagonia del progetto Sulle tracce dei ghiacciai ideato dal fotografo italiano Fabiano Ventura. Prossime tappe: Himalaya e Alpi.
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Il progetto Sulle tracce dei ghiacciai ha l’obiettivo di documentare, dal 2009, i cambiamenti climatici laddove le nevi perenni dovrebbero colorare di bianco le cime più alte del mondo. Cambiamenti che si traducono nel collasso delle masse glaciali. Nel 2016, tra febbraio e aprile, l’ideatore del progetto nonché fotografo Fabiano Ventura ha organizzato una spedizione sulla catena montuosa delle Ande, in Sudamerica. Qui ha documentato e realizzato un archivio fotografico con lo scopo di mettere a confronto ciò che è stato e ciò che è rimasto e sensibilizzare la società civile attraverso una forte comunicazione visiva.
In questa edizione ha messo a confronto ha realizzato negli stessi luoghi dieci scatti fatti ottant’anni fa dal sacerdote salesiano ed esploratore Alberto Maria De Agostini, il fondatore del famoso istituto geografico italiano. In questo trailer del documentario, è già chiaro come ormai i ghiacciai della Patagonia, ma non solo, siano sull’orlo del collasso. Prossime tappe previste da Ventura sono l’Himalaya nel 2018 e le Alpi nel 2020.
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Il Fitz Roy e il Cerro Torre sono due vette mitiche della Patagonia che hanno reso la spedizione Sulle tracce dei ghiacciai di Fabiano Ventura un successo ancora più grande. I cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi.
È entrata nel vivo la quarta spedizione del progetto Sulle tracce dei ghiacciai nella Terra del fuoco e nelle Ande della Patagonia. Da un’idea di Fabiano Ventura, l’obiettivo della spedizione è documentare come il riscaldamento globale stia cambiando la morfologia delle montagne più importanti del mondo.
Mettere a confronto foto di ghiacciai oggi con quelle di 60 anni fa, è il modo migliore per dimostrare come il riscaldamento globale stia cambiando la morfologia delle catene montuose più importanti del mondo.
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