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Il co-fondatore del Movimento 5 stelle, Gianroberto Casaleggio, è morto il 12 aprile. A darne notizia il suo studio Casaleggio associati e Beppe Grillo sul suo blog.
Gianroberto Casaleggio è morto nella giornata di martedì 12 aprile all’età di 61 anni presso la struttura di Milano dell’istituto scientifico auxologico, dove era ricoverato perché malato da tempo. La notizia è stata confermata dall’agenzia di stampa Ansa così come dal suo studio Casaleggio associati, un’azienda che si occupa di strategia e comunicazione per il web. Casaleggio era noto soprattutto in quanto co-fondatore del partito Movimento 5 stelle (M5s) e aveva subìto un’operazione al cervello un anno fa, nell’aprile 2014, presso il policlinico di Milano. I funerali si terranno il 14 aprile.
“Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato,…
Pubblicato da Beppe Grillo su Martedì 12 aprile 2016
L’altro fondatore del M5s, istituito nel 2009, nonché comico, Beppe Grillo, ha commentato così sul suo blog: “Questa mattina è mancato Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del Movimento 5 stelle. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia. Gianroberto ha lottato fino all’ultimo”. E ha condiviso una sua citazione: “Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive”, tratta da una lettera scritta per il Corriere della Sera, il 30 maggio 2012.
#CiaoGianroberto pic.twitter.com/CKpEaEdSJs
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 12 aprile 2016
L’ascesa politica di Casaleggio inizia, nei fatti, nel 2005 quando inizia a curare il blog di Grillo portandolo a diventare uno dei siti web più visitati in Italia e in Europa con decine di milioni di visite al mese. Prima di allora, Casaleggio ha lavorato come imprenditore e “guru” del web, quello che in quegli anni (primi Duemila) si definiva un “esperto di internet”. Ha iniziato all’Olivetti negli anni Novanta quando era presieduta da Roberto Colaninno per poi diventare amministratore delegato di Webegg, una società di consulenza del gruppo Telecom Italia, specializzata proprio nella comunicazione digitale.
https://www.youtube.com/watch?v=IMW3f9mfCZI
Poi la popolarità. Nel 2003 lascia Webegg. Percepisce e catalizza il malessere degli italiani verso la politica e decide di incanalarlo e farlo sfogare proprio sui post del blog di Grillo. L’ascesa digitale non è stata improvvisa o casuale, dunque. Per anni, infatti, la coppia Casaleggio e Grillo, nella versione da comico, ha riempito il web e i palazzetti dello sport di tutta Italia, rispettivamente con post e spettacoli che denunciavano il malcostume della classe politica e imprenditoriale italiana: la “casta”. Questi malumori diffusi verso la politica “tradizionale” hanno portato il M5s a ottenere il 25,1 per cento di voti alla Camera dei deputati (8.784.209 voti in totale) e il 23,4 per cento al Senato della Repubblica (7.374.966 voti in totale) alle ultime elezioni politiche, quelle del 24 e 25 febbraio 2013. Per un totale di 163 parlamentari: 109 deputati e 54 senatori.
“Io credo sinceramente che la rete stia cambiando ogni aspetto della società e cerco di prevederne gli effetti — ha scritto nella sua lettera al Corriere della Sera. Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla rete. Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: Il Web è morto, viva il Web, rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee”.
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