Il santuario di Peam Krasop e la riserva di Koh Kapik Ramsar sono uno scrigno di diversità da preservare, secondo Fauna & Flora Internacional.
Gran Bretagna, troppi prati artificiali, a rischio la biodiversità
La crescente tendenza di utilizzare prati artificiali nel Regno Unito sta minacciando la sopravvivenza della fauna selvatica.
Il buon vecchio prato all’inglese ha lasciato gradualmente il posto al corrispettivo sintetico, a discapito di ricci, tassi, insetti e uccelli. Secondo gli ambientalisti britannici la pratica sempre più frequente di utilizzare prati di erba sintetica, anziché di erba vera, rappresenta una seria minaccia per la sopravvivenza della biodiversità e di interi ecosistemi.
L’esplosione dei prati artificiali
Dalle aiuole lungo le strade realizzate dalle autorità locali, alle scuole che vi ricorrono per le aree giochi per i bambini, fino ai prati che contornano le case di periferia, l’erba artificiale è sempre più diffusa in Gran Bretagna. I manti erbosi sintetici sono composti da un mix di materie plastiche, come polipropilene, poliuretano e polietilene. Proprio il proliferare di questa erba di plastica, che non richiede di essere tagliata ed appare impeccabile, sta allarmando gli ambientalisti britannici.
Fauna in pericolo
Se i prati artificiali rimpiazzano quelli naturali l’habitat naturale di alcune specie di animali selvatici, come farfalle, api e uccelli, è a rischio, senza contare l’immissione di sostanze inquinanti non biodegradabili. “Vengono utilizzati derivati dei combustibili fossili per creare questi prati, questo ha un grande impatto ambientale – ha dichiarato Mathew Frith, direttore della conservazione del London Wildlife Trust – allo stesso tempo si indebolisce il suolo e si crea un rifiuto non degradabile. È necessario guardarsi dalla proliferazione di prati sintetici”.
Giardinieri senza lavoro
La domanda di prati sintetici ha causato un calo di lavoro per i giardinieri, in favore degli addetti alla posa hardcore e istallazione di prati finti. “Al giorno d’oggi tutti sono molto occupati e non hanno tempo per nulla, tranne che per il lavoro, per questo preferiscono un prato artificiale che non richiede di essere falciato né irrigato”, ha commentato Paul Wackett, un giardiniere della contea inglese di Surrey.
Cemento e prati finti mangiano il verde
Una ricerca del 2011 aveva rivelato che nel Regno Unito, nei precedenti otto anni, erano stati persi circa tremila ettari di vegetazione urbana all’anno (superficie equivalente a più di due Hyde Park all’anno). Le cause sono la dilagante cementificazione e l’abbandono dei prati naturali in favore di quelli artificiali.
Cosa stiamo perdendo
“Credo che gli effetti negativi dell’erba artificiale siano sostanziali – ha affermato Paul de Zylva, attivista dell’organizzazione ambientalista Friends of the Earth. – I vermi, ad esempio, sono incredibilmente importanti per la salute del suolo, lo mantengono vitale e in grado di affrontare forti piogge e siccità. Utilizzando erba sintetica si perde tutto questo. Stiamo dicendo alla fauna selvatica di stare alla larga”.
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