
Approvata la legge che aumenta il contrasto ai reati sugli animali, ma che soprattutto cambia la prospettiva culturale. Anche se manca ancora qualcosa.
Chi ha un cane sa quanto il suo amico di zampa ami il gioco. Sin da cucciolo la sua voglia di giocare è, a volte, persino incontenibile.
Chi ha un cane sa quanto il suo amico di zampa ami il gioco. Sin da cucciolo la sua voglia di giocare è, a volte, persino incontenibile. Indimenticabili sono le sue scorribande senza quartiere dopo aver agguantato con i denti una nostra pantofola e noi a corrergli dietro, a perdifiato, con lui sempre pronto a schivarci all’ultimo momento.
Crescendo spesso i momenti di gioco diminuiscono e questo impoverimento ambientale può incidere negativamente sul suo umore. Altre volte i giochi che gli proponiamo rischiano di mettere in crisi la giusta assegnazione dei ruoli tra noi e lui. Ruoli che devono sempre essere chiari per non compromettere il suo equilibrio psicofisico e la nostra sicurezza.
Noi dobbiamo essere sempre il suo allenatore e lui il giocatore e non viceversa. Il gioco è un momento importante e piacevole per fargli capire questa semplice regola di buona e sicura convivenza uomo-cane. Il tira e molla tra noi e lui che addenta il guinzaglio o altro, è appunto uno di quei giochi da evitare. Infatti, spesso, chi “l’ha vinta” tra i due, è lui e in più, in questo particolare rapporto, a noi manca il ruolo di “gestore” della situazione, essendo i due contendenti sullo stesso piano.
Quindi meglio evitare questi confronti e pilotare le sue energie ludiche su altre attività come per esempio il lancio della pallina o del riportino. Questa è l’attività migliore per riuscire a farlo divertire ottenendo lo scopo di spendere in poco tempo quelle energie vitali che la vita moderna purtroppo sempre più fa risparmiare a lui e a noi. Importante è abituarlo sin dalle prime volte a riconsegnarci quanto gli abbiamo lanciato.
Il segreto sta nell’utilizzare due palline o due riportini. Dopo il primo lancio, al momento del suo ritorno, attirare la sua attenzione sulla pallina o sul riportino che ci è rimasto e lanciarglielo solo dopo che lui ha lasciato cadere quanto ha in bocca e così di seguito.
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