
Un centro per la comunità Lgbt+ in Ghana è stato costretto a chiudere dopo un raid della polizia. 67 celebrità nere hanno lanciato un appello al presidente.
Il 24 marzo di trentacinque anni fa veniva assassinato Oscar Arnulfo Romero, attivo difensore dei diritti umani. Oggi si celebra la Giornata mondiale per il diritto alla verità per le vittime delle violazioni dei diritti umani.
«Non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi solo la verità», scriveva Henry David Thoreau.
Il 21 Dicembre 2010 l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata mondiale del diritto alla verità su gravi violazioni dei diritti umani e alla dignità delle vittime. La data in cui si celebra è il 24 Marzo.
«Ci impegniamo a lavorare per aiutare tutte le vittime, i loro familiari e la società nel suo insieme, per rendere concreto il diritto alla verità e proteggere coloro che combattono in nome della giustizia», ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
L’obiettivo della giornata è quello di onorare la memoria delle vittime delle gravi violazioni dei diritti umani perpetuate in tutto il mondo e promuovere l’importanza del diritto alla verità e alla giustizia. Il 24 marzo vengono commemorati tutti coloro che hanno dedicato la vita alla battaglia per la protezione dei diritti umani, versando il loro sangue per rendere il nostro pianeta un po’ più equo.
In particolare si ricorda il prezioso lavoro svolto dall’Arcivescovo Oscar Arnulfo Romero. Il prelato di El Salvador è stato assassinato il 24 Marzo 1980 da sicari di destra, inviati dal generale Roberto D’Aubuisson, mentre celebrava la messa, per aver denunciato in chiesa e con la radio emittente della diocesi le violazioni di diritti umani che subivano le popolazioni più vulnerabili.
Un centro per la comunità Lgbt+ in Ghana è stato costretto a chiudere dopo un raid della polizia. 67 celebrità nere hanno lanciato un appello al presidente.
Nel 2020 sono stati uccisi almeno 331 difensori dei diritti umani, spesso nella totale impunità. A dirlo è il nuovo report di Frontline defenders.
Il parlamento del Portogallo ha votato a favore della legalizzazione dell’eutanasia. Ora manca soltanto l’approvazione del presidente Rebelo de Sousa.
La minoranza islamica degli uiguri convive con la repressione violenta delle autorità cinesi, tra sterilizzazioni, campi di rieducazione e lavori forzati.
Persone con disabilità, disturbi neurologici, appartenenti alla terza età, detenuti. La danza può diventare per tutti l’arte della condivisione. Un dono di questi tempi.
Brandon Bernard, arrestato nel 1999, è stato giustiziato in Indiana. È la prima esecuzione in 130 anni ad avvenire durante la transizione presidenziale.
Oltre alle proteste in Nigeria, anche la Guinea Conakry e il Camerun sono sconvolti dall’impunità con cui agiscono le forze di sicurezza. E la distanza tra popolazione e governi aumenta spaventosamente.
La Camera ha approvato il disegno di legge Zan: violenze e discriminazioni basate su omofobia e transfobia equiparate a quelle su base razziale.
I neozelandesi si sono espressi tramite referendum a favore dell’approvazione dell’eutanasia legale: il provvedimento entrerà in vigore tra un anno.