L’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.
Il 30 aprile è la Giornata mondiale del jazz
Il 30 aprile è la Giornata mondiale del jazz, inconsapevole forza motrice che ha contribuito alla fine della segregazione razziale.
Dal novembre 2011, il 30 aprile è ufficialmente il #jazzday: la Giornata mondiale del jazz istituita dall’Unesco per celebrare un genere musicale che, forse più di altri, ha avuto un ruolo fondamentale nell’unione dei popoli.
Nato da un mix di culture diverse, figlio dell’immigrazione, sinonimo di contaminazione per eccellenza e, talvolta, inconsapevole forza motrice che ha contribuito alla fine della segregazione razziale, il jazz si è espanso a macchia d’olio da centri nevralgici situati in svariati parti del mondo – dall’Africa agli Stati Uniti, dai Caraibi all’Europa – insinuandosi in qualsiasi piega sociale.
Oggi è apprezzato, suonato, ascoltato ovunque da persone appartenenti a diverse classi sociali, portatore per antonomasia di quei valori di uguaglianza associabili a tutta la musica.
I was playing a concert date in a Miami auditorium. I walked on stage and there I saw something I’d never seen. I saw thousands of people, colored and white, on the main floor. Not segregated in one row of whites and another row of negroes. Just all together — naturally. I thought I was in the wrong state. When you see things like that, you know you’re going forward.
(Tratto da una lettera scritta nel 1941 da Louis Armstrong al critico jazz Leonard Feather, Wall Street Journal)
L’International jazz day si propone di riunire le comunità, le scuole, gli artisti, gli storici, studiosi e appassionati per celebrare e far conoscere il jazz e le sue radici, ma anche per interrogarsi sul futuro di questo genere musicale. Ambasciatore d’eccezione della giornata: Herbie Hancock, leggendario pianista e compositore.
Global host city dell’evento di quest’anno è L’Avana, Cuba: nella giornata del 30 aprile la città ospiterà spettacoli, workshop, master class, jam session e tavole rotonde che culmineranno nel grande concerto di chiusura: The All-Star global concert.
Come ogni anno, infatti, il jazz si celebra con un grande concerto che vede l’alternarsi sul palco di decine di mostri sacri della musica – il cast comprende, fra gli altri, Herbie Hancock, Chucho Valdés, Cassandra Wilson, Marcus Miller, Kurt Elling, Gonzalo Rubalcaba, Regina Carter, Ivan Lins, Esperanza Spalding, Igor Butman, Julio Padrón, Richard Bona, Bobby Carcassés – e che a Cuba si terrà in una location d’eccezione: lo storico Gran Teatro de la Habana Alicia Alonso, il più antico teatro in America Latina, recentemente riaperto dopo un restauro. Il concerto sarà trasmesso in diretta streaming sul sito ufficiale JazzDay.com o sul canale YuoTube ufficiale.
Ma quelle a L’Avana saranno solo una parte delle celebrazioni previste in tutti i 196 stati membri dell’Onu e dell’Unesco (qui la lista completa): molti gli eventi anche in Italia come, ad esempio, la Jazz Marathon a Palazzo Ducale a Genova o la giornata di incontri e dibattiti organizzata dalla Civica Scuola di Musica Salvatore Licitra del Comune di Cinisello Balsamo, Milano.
Immagine di copertina: Aretha Franklin sul palco dell’International Jazz Day 2016 alla Casa Bianca. Foto by Steve Mundinger.
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