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Durante le previsioni meteo andate in onda su La7 Sottocorona ha lanciato un appello per una Pasqua senza crudeltà, invitando i telespettatori alla riflessione.
Il 21 marzo, come ogni giorno, sono andate in onda le previsioni meteo nel corso della trasmissione Omnibus di La7. Fin qui niente di strano, al termine delle previsioni però il meteorologo Paolo Sottocorona ha lanciato un messaggio rivoluzionario, qualcosa che forse non ha precedenti nella storia della televisione italiana.
Con un tono di voce pacato e gentile l’uomo ha chiesto di riconsiderare la tradizione di mangiare l’agnello a Pasqua, affrontando la questione in maniera semplice e diretta, invitando i telespettatori non a rinunciare alla carne, bensì a chiedersi se sia davvero necessaria.
“Sono cuccioli – ha dichiarato mentre sullo sfondo campeggiava un’immagine diffusa dall’associazione animalista Animal Equality – al di là della questione “carne sì, carne no”, vi invito ad andare a vedere i filmati che mostrano come questa carne arriva nei vostri piatti, poi ognuno, senza ipocrisia, decida in coscienza se ce n’è bisogno. È una tradizione? Ne abbiamo buttate a mare tantissime di tradizioni, senza battere ciglio”.
Animal Equality sul meteo di La7#SalvaUnAgnello arriva sempre più lontano! Durante le previsioni meteo su La7, Paolo Sottocorona ha parlato di noi per lanciare il suo appello per una Pasqua senza crudeltà. Grazie di cuore, qualcosa sta cambiando davvero!
Pubblicato da Animal Equality Italia su Lunedì 21 marzo 2016
Con poche, semplici parole Sottocorona invita a riflettere gli italiani sulla crudeltà cui sono sottoposti gli agnelli, in Italia a Pasqua infatti oltre 400mila agnelli e capretti vengono macellati, per poter finire sulle nostre tavole. Sebbene la sistematica uccisione degli animali sia una pratica quotidiana nella nostra società in questo caso assume un connotato ancora più inquietante.
Parliamo infatti di creature con poche mesi di vita, cuccioli strappati alle madri, stivati in camion in pessime condizioni, condotti al macello e costretti ad assistere allo sgozzamento dei fratelli in attesa del proprio turno. Molto spesso i consumatori, cui la comunicazione tradizionale insegna che l’uccisione e lo smembramento di esseri senzienti è un’occasione lieta, non sono a conoscenza delle grandi sofferenze cui sono esposti gli animali.
Paolo Sottocorona con garbo ed educazione, ha cercato di scalfire questo velo di Maya (espressione con cui Arthur Schopenhauer indicava uno stato illusorio che separa gli uomini dalla conoscenza e dalla liberazione spirituale), invitando i telespettatori a documentarsi in prima persona sull’industria che si cela dietro la carne di cui ci nutriamo.
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