
Da settimane vaste aree del Canada sono devastate da mega-incendi, i cui fumi hanno attraversato l’Atlantico e sono arrivati in Europa.
Nuovi incendi stanno interessando le regioni sud-occidentali del Portogallo. Mobilitati 3.800 pompieri e quindici aerei.
Da quattro giorni un violento incendio sta devastando le regioni sud-occidentali del Portogallo. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, già quasi diecimila ettari di foresta sono andati in fumo, come confermato dal comando della Protezione civile. Per tentare di arginare le fiamme, sono stati inviati sul posto circa 3.800 pompieri, assieme a mezzi terresti e una quindicina di aerei.
La zona più colpita è quella di Odemira, non lontano dall’area turistica portoghese meridionale dell’Algarve. Attualmente, le fiamme continuano a progredire su due fronti e nonostante i tentativi di arginare l’incendio, i numerosi casi i vigili del fuoco hanno dovuto constatare la ripresa dei roghi in più punti.
Complessivamente la sono circa 1.500 le persone per le quale è stata disposta l’evacuazione. Si tratta degli abitanti di una ventina di villaggi nonché di gruppi di turisti che alloggiavano in strutture rurali e in un campeggio. Tratti in salvo anche almeno cento animali.
Un altro incendio particolarmente violento è divampato nella regione di Leiria, nel centro del Portogallo. Qui sono circa settemila gli ettari andati in fumo. La situazione è complicata dalle temperature estremamente elevate: nella giornata di martedì numerose aree del Portogallo sono stati raggiunti i 40 gradi centigradi. Lunedì, a Santarem, la colonnina di mercurio ha fatto segnare il valore eccezionale di 46,4 gradi, secondo una prima stima (ancora da ufficializzare) dell’Aemet, l’agenzia meteorologica della nazione europea.
Anche la porzione sud-occidentale della Spagna è minacciata, in particolare la provincia di Cordoba, dove è stata diramata un’allerta rossa, che indica un rischio estremo di incendi. Nella giornata di oggi, mercoledì 9 agosto, si prevede che le temperature possono raggiungere in numerose aree i 44 gradi. Una situazione estrema che dovrebbe durare fino a giovedì e che non risparmia neanche la regione della capitale, Madrid, così come i Paesi Baschi, situati a nord.
Considerando la penisola iberica nel suo complesso, a partire dall’inizio dell’anno sono già stati distrutti quasi 100mila ettari di zone boschive. A conferma del fatto che l’area rappresenta una delle frontiere dei cambiamenti climatici in Europa.
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