
Il 15 gennaio 2021 i decessi a causa del coronavirus hanno superato i 2 milioni in tutto il mondo. Una cifra “che spezza il cuore” secondo le Nazioni Unite.
Con fabbriche e automobili ferme, l’inquinamento è crollato in India. Da 30 anni la catena dell’Himalaya non era visibile da così lontano.
Mentre la nazione intera è alle prese con un’operazione semplicemente mastodontica dal punto di vista logistico – con il confinamento di 1,4 miliardi di persone su un territorio vastissimo – l’epidemia di coronavirus ha comportato, per lo meno, una piacevole sorpresa in India. Per la prima volta da decenni a questa parte, la catena dell’Himalaya è comparsa agli occhi di chi vive a più di 200 chilometri di distanza.
For the first time in thirty years, villagers in India woke up to this view of the Himalayan mountains.
They mountains are normally blocked by the pollution.
(? @jeetender)#COVID2019 #IndiaFightsCorona pic.twitter.com/CqUUJJbJ0q
— Muhammad Lila (@MuhammadLila) April 4, 2020
A concedere il magnifico spettacolo è stata la drastica diminuzione degli agenti inquinanti nell’atmosfera. Figlia dello stop alla produzione di industrie e fabbriche. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, infatti, la qualità dell’aria in India (in termini di diminuzione dei principali agenti inquinanti) è migliorata del 33 per cento, in media.
Ciò ha permesso agli abitanti del Pendjagb di ammirare e scattare fotografie alla maestosa catena montuosa. “Non avrei mai immaginato di poterlo fare”, ha spiegato il campione di cricket Harbhajan Singh, residente del villaggio di Jalandhar. “Tutto ciò – ha aggiunto – mostra chiaramente l’impatto dell’inquinamento sulla nostra Terra”.
Never seen Dhauladar range from my home rooftop in Jalandhar..never could imagine that’s possible..clear indication of the impact the pollution has done by us to Mother Earth ?.. this is the view pic.twitter.com/laRzP8QsZ9
— Harbhajan Turbanator (@harbhajan_singh) April 3, 2020
Era infatti da circa 30 anni che chi abitava così lontano non riusciva più a vedere l’Himalaya. Nascosta da smog, fumi di industrie e fabbriche, polveri sottili. Un’ulteriore, ennesimo elemento che deve favorire una riflessione profonda sui nostri sistemi di produzione. Anche e soprattutto durante la fase di ripresa post-crisi che dovremo costruire in tutto il mondo.
Il 15 gennaio 2021 i decessi a causa del coronavirus hanno superato i 2 milioni in tutto il mondo. Una cifra “che spezza il cuore” secondo le Nazioni Unite.
Il governo proroga lo stato di emergenza e conferma il divieto di spostamento tra regioni. Ma riapre i musei nelle zone gialle e crea la zona bianca.
La Cina torna a registrare un nuovo decesso per coronavirus per la prima volta dopo otto mesi. Nel frattempo, un team dell’Oms è giunto a Wuhan.
Fuori era primavera è un film commovente e sincero, realizzato da Gabriele Salvatores con i video amatoriali girati dagli italiani durante il primo lockdown.
Il governo ha prorogato al 15 gennaio le misure previste per il Natale. Scuola da casa fino all’11, criteri più rigidi per l’assegnazione delle fasce.
Emergency scende in campo a Crotone per aiutare la Calabria nell’emergenza Covid-19 con medici, infermieri, aiuto psicologico, ambulatori fissi e mobili.
La giornalista Zhang Zhan è stata condannata a 4 anni di carcere: aveva seguito sin dai primi giorni lo scoppio della pandemia criticando il governo cinese.
La campagna vaccinale europea è cominciata. Il luogo scelto in Italia per somministrare le prime dosi del vaccino è stato l’ospedale Spallanzani di Roma.
Lunedì 21 dicembre è stato concesso l’ok da parte dell’Agenzia europea per i medicinali alla commercializzazione del vaccino contro la Covid-19.