
I cicloturisti usano la bici negli spostamenti quotidiani e durante le ferie. Preferiscono muoversi in compagnia, spesso in abbinamento con il treno.
Le ciclabili che portano fuori Milano verso località di interesse artistico e naturalistico sono tante e adatte a tutti. Molte seguono i numerosi corsi d’acqua lombardi.
La bici regala soprattutto libertà, quella di partire senza tanti preparativi e di raggiungere con le proprie forze luoghi meravigliosi solo a pochi chilometri dalla città. Per esempio da Milano. Un modo sempre più utilizzato per muoversi – perché sostenibile e salutare – che ha il ritmo giusto – lento – per scoprire cosa ci circonda. Qualche consiglio su itineari in bicicletta adatti a tutti per pedalare sino a luoghi degni di nota in Lombardia.
Milano è ricca di corsi d’acqua che la attraversano e seguendo, verso sud, il Naviglio Grande, Pavese, Langosco, Sforzesco e di Bereguardo è possibile abbandonare la città e dirigersi in campagna per arrivare fino a mete interessanti come Abbiategrasso, Vigevano e Pavia toccando così vari punti d’interesse storico, culturale e turistico. Pedalando infatti si incontrano cascine, tra cui le più antiche “corti” della bassa milanese, luoghi di culto, fino a progetti sociali e nuove società agricole con produzione a chilometro zero. Per chi desidera esplorare questa zona, grazie al progetto Arda – A ritmo d’acque – ora esiste una app gratuita con sedici itinerari consigliati ed è disponibile un servizio di noleggio biciclette con ritiro in via Bergognone 34, prenotabile attraverso il sito aritmodacque.it.
Si va da percorsi cicloturistici di circa 36/37 chilometri, come quello che porta a Pavia, sino a veri e propri tour da oltre 150 chilometri per andare alla scoperta di tutti i Navigli. Adatti a chi è alle prime armi o perfettamente allenato, questi itinerari offrono l’occasione di visitare anche alcuni mirabili esempi architettonici come la Certosa di Pavia, l’Abbazia di Morimondo e il Castello visconteo o possono essere semplicemente la scusa per fare tappa in qualche cascina per degustare i prodotti locali. Arda è un progetto che ha avuto inizio oltre un anno fa e ora è alle sue fasi finali: durante i prossimi mesi infatti verranno posizionate, lungo i tragitti e in prossimità di alcuni punti di interesse, delle opere animate in realtà aumentata sviluppate durante residenze artistiche al Base di Milano. In questo modo il viaggio si arricchirà di un’esperienza totalmente nuova che unisce arte, natura, mobilità sostenibile e tecnologie digitali. La app è molto ben fatta e segnala i punti di interesse, le tappe da non perdere, i punti di ristoro oltre che preziose info per chi pedala come le ciclofficine.
Se invece sulla mappa della città dirigiamo lo sguardo a nord, il corso d’acqua da seguire è il Naviglio Martesana, che qualcuno chiama anche Naviglio piccolo. Seguendolo da via Melchiorre Gioia per 35 chilometri senza nessuna particolare difficoltà, si arriva a Trezzo sull’Adda. Qui vicino la meta obbligata è quella di Crespi d’Adda, la cittadina Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco che stupisce ancora oggi per la modernità degli ideali che rappresentava a fine Ottocento. Pedalando per altrettanti chilometri e quindi prevedendo una gita di un’intera giornata, grazie a un bel percorso sicuro si può raggiungere Lecco. Una tappa per rilassarsi davanti al lago con il maestoso panorama sul Resegone.
Esiste poi la possibilità di mixare l’utilizzo di treno e bici e spingersi “oltre” con meno fatica. In questo caso, uno degli itineari spesso percorsi è quello che segue il canale Villoresi, un corso artificiale di oltre 90 chilometri che collega il fiume Ticino all’Adda. Questo è il momento migliore per decidere di percorrerlo: il canale ha dei lunghi periodi di asciutta, più o meno da metà settembre a metà novembre e da gennaio a metà marzo, quindi il paesaggio è un po’ meno affascinante. In molti prendono il treno fino a Somma Lombardo che si trova a pochi chilometri di distanza da Sesto Calende, primo paese sul Lago Maggiore, da cui nasce il Ticino, e cominciano a pedalare da lì. La direzione è quella della Diga del Panperduto dove effettivamente nasce il Villoresi. La ciclabile si dirige a ovest verso il Ticino, o a est verso Monza e il fiume Adda, a questo sito trovate entrambe le mappe e informazioni utili sui luoghi d’interesse che si incrociano oltre agli itinerari delle altre numerose ciclabili che si intersecano con quella del Villoresi.
Segnaliamo inoltre, per i nostalgici non strettamenti legati alle app e al GPS, che esiste una guida molto ben fatta – anche se edita ormai nel lontano 2015 – Milano e dintorni in bicicletta. 20 itinerari in città e fuori porta, lungo le vie d’acqua, davvero utile per esplorare i dintorni di Milano usando le due ruote.
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