Meeting 2021

Javier Zanetti, campione dell’Inter. Saper perdere ha anche un valore educativo

Javier Zanetti, ex campione e attuale vicepresidente dell’Inter, ha dato vita nel 2001 alla Fundación Pupi. Una realtà che sostiene le famiglie e i giovani che vivono ai margini della società.

In collaborazione con Erica Gicati e gli studenti dello Iusve

Tutti conosciamo Javier Zanetti come calciatore, ora lo stiamo conoscendo come vicepresidente dell’Inter, di cui ha indossato il numero 4 per quasi vent’anni. Nato in Argentina con cognome italiano, arriva nel 1995 a Milano, dove partono i suoi numerosi successi calcistici che lo porteranno a ottenere la fascia da capitano dopo soli 3 anni.

“Per vincere innanzitutto bisogna saper perdere. Oggi si cerca la strada più semplice, ma senza sacrificio non otteniamo nulla. Questo valore può essere anche educativo”, racconta a un pubblico attento e carico di entusiasmo alla conferenza di cui è stato protagonista al Meeting di Rimini. Infatti, Zanetti ha deciso di infondere tutto ciò che ha imparato sul campo nella Fundación Pupi (soprannome che si porta dietro dai suoi primi anni da calciatore in Argentina), nata nel 2001 col supporto della moglie Paula. Questa onlus supporta i bambini e gli adolescenti meno fortunati nella zona di Buenos Aires in cui sono cresciuti Javier e Paula, che come molti giovani del paese hanno vissuto un’infanzia difficile. I più piccoli, ad esempio, vengono accompagnati a scuola e seguiti nelle attività extra scolastiche. “Ad oggi sono più di mille le persone aiutate tra bambini e famiglie” dice Zanetti, “ed è un progetto in continua crescita” racconta poi alla redazione di LifeGate.

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Giornata emozionante per tutti gli amanti del calcio. Tra poco inizia l’incontro di Javier Zanetti al Meeting, non perdertelo! ______________ #meeting19 #javierzanetti #incontri #interfc #instameeting

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REmini2020, un cammino triennale verso la sostenibilità

LifeGate è in trasferta a Rimini per raccontare il progetto REmini2020, un percorso triennale che ha preso il via nel 2018. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile il Meeting per l’amicizia tra i popoli, lavorando su diverse aree: economia circolare, energia, alimentazione, mobilità.

Qualche cifra può essere utile per comprendere la portata della manifestazione, che quest’anno spegne quaranta candeline. Dal 18 al 24 agosto i 130mila metri quadrati allestiti nella Fiera di Rimini vengono animati da convegni, workshop, tavole rotonde, mostre e spettacoli, che contagiano anche il territorio della città romagnola. Nel 2018 sono state registrate oltre 800mila presenze, con 627 relatori per 248 incontri. A mettere in moto questa imponente macchina organizzativa è uno staff suddiviso in 14 dipartimenti, affiancato da ben 2.527 volontari.

A collaborare con la Fondazione e stilare la strategia di sostenibilità del Meeting è Conai (Consorzio nazionale imballaggi). Questo è il primo importante banco di prova per la sua nuova sfida: affrontare il tema della sostenibilità nei grandi eventi con un approccio a 360 gradi.

 

 

Foto in apertura © Meeting di Rimini

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