Il settore dei jet privati minaccia gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra: nel 2023 emesse 15,6 tonnellate di CO2.
In 4 anni i voli mappati da uno studio sull’aviazione privata sono stati 18,6 milioni e i jet utilizzati sono stati oltre 25mila.
Dal Forum economico di Davos al Festival del cinema di Cannes, i grandi eventi sono i catalizzatori dei voli privati.
Non solo voli commerciali, ovviamente super-inquinanti: anche quella dei jet privati, settore in forte crescita, rappresenta una grande sfida enorme per contrastare il climate change con il rischio, in caso di una mancata regolamentazione per ridurne la portata, di veder compromessi gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra. Un solo dato su tutti: un’ora trascorsa in volo a bordo di un jet privato di dimensioni grandi inquina quanto inquina una persona in media in tutta la sua vita. È l’allarme che si ricava leggendo lo studio Private aviation is making a growing contribution to climate change, pubblicato su Communications Earth & Environment da Stefan Gössling, Andreas Humpe e Jorge Cardoso Leitão, dal quale si evince che tra il 2019 e il 2023 sono aumentati sia i jet privati in circolazione (precisamente del 6,45 per cento all’anno) sia le distanze percorse (addirittura +11,31 per cento all’anno), sia le emissioni (+9,93 per cento all’anno).
L’impronta di carbonio dei voli in jet privato è aumentata del 46% Un nuovo studio rivela che l'impronta di carbonio legata ai voli in jet privato è aumentata del 46% tra il 2019 e il 2023…
Solamente l’anno scorso, il 2023, l’aviazione privata ha emesso 15,6 milioni di tonnellate di CO2, pari a circa 3,6 tonnellate di CO2 per volo: un dato che rappresenta circa l’1,7-1,8 per cento delle emissioni complessive dell’aviazione commerciale. Un numero che di primo acchitto potrebbe anche sembrare piccolo, ma che invece è assolutamente rilevante se consideriamo che i jet privati trasportano solo una piccolissima percentuale della popolazione, e che ogni volo porta con sé molte meno persone di un volo di linea.
Tutti i numeri sui jet privati
Lo studio ha analizzato 18,6 milioni di voli dell’aviazione privata nel corso di quattro anni, utilizzando dati provenienti dalla piattaforma ADS-B Exchange, un flight tracker globale. La ricerca ha esaminato 25.993 jet privati, associandoli a 72 modelli di aeromobili e al loro consumo medio di carburante. I dati finali sono sconfortanti: le emissioni complessive dell’aviazione privata sono aumentate del 46 per cento tra il 2019 e il 2023, un tasso di crescita che preoccupa gli esperti del clima. Un dato particolarmente preoccupante emerso dallo studio è che quasila metà di tutti i voli privati (47,4 per cento) coprono distanze inferiori a 500 km, spesso percorribili in treno o auto con un impatto ambientale molto minore. E addirittura il 4,7 per cento dei voli è inferiore a 50 km: praticamente questi jet privati vengono spesso utilizzati per spostamenti brevissimi, che potrebbero essere evitati.
Una questione di privilegi
Il 68,7 per cento dei jet privati in circolazione, ben oltre la metà, è registrato negli Stati Uniti: il tutto ovviamente a beneficio esclusivo di una minoranza ricca. Dunque, una vera e propria questione di giustizia ambientale: i proprietari di questi jet appartengono infatti alla fascia più ricca della popolazione globale e gli aerei privati sono spesso usati per viaggi legati ad eventi di lusso e incontri internazionali, come il World economic forum di Davos o il Festival di Cannes, due tra gli eventi più impattanti tra quelli intercettati dallo studio, che attirano un traffico aereo significativo, contribuendo alle emissioni, e che radunano per motivi differenti alcune tra le persone più ricche e famose del pianeta.
La crescita del settore è alimentata da una domanda in aumento, con previsioni di ulteriori 8.500 nuove consegne di jet aziendali che verranno effettuate entro il prossimo decennio. Tuttavia, al momento non esistono regolamentazioni sufficienti per controllare le emissioni del settore dell’aviazione privata, che rimane un’area grigia nelle politiche climatiche internazionali. AL massimo esistono alcune iniziative locali: l’aeroporto di Schiphol, ad Amsterdam, ad esempio ha pensato di vietare i jet privati sulle proprie piste. In Italia, quarto paese europeo per traffico di jet privati in Europa con 152 decolli al giorno, l’anno scorso è stata presentata una proposta di legge per vietare l’uso di jet e velivoli privati per la percorrenza di tratte brevi, percorribili in treno in meno di 240 minuti, estendere l’accisa sul kerosene d’aviazione a jet e velivoli privati, oggi incomprensibilmente esclusi, e introdurre una tassa sui passeggeri, di 400 euro l’uno, e un’imposta progressiva sul carico trasportato. Ma la proposta è destinata a non essere approvata. Gli studiosi individuano anche una serie di soluzioni possibili: l‘introduzione di una carbon tax più severa per i voli privati, ad esempio, l’incentivazione dell’uso di carburanti sostenibili e la promozione di alternative di trasporto più ecologiche come i treni ad alta velocità. Tuttavia, il settore dei carburanti sostenibili è ancora lontano dal diventare una soluzione praticabile su larga scala per il settore dell’aviazione privata.
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