L’aeroporto Schiphol di Amsterdam vieterà i jet privati

L’importante scalo olandese taglierà il numero jet privati e voli notturni che transitano ogni anno, com’era da tempo nelle richieste degli attivisti.

L’aeroporto Schiphol di Amsterdam ha annunciato un piano per eliminare i voli dei jet privati. La notizia rientra in un progetto più ampio volto a diminuire l’impatto ambientale dello scalo, tagliando il numero dei voli e l’inquinamento prodotto dall’intenso traffico aereo. Un progetto che soddisfa gli attivisti – che da anni lamentano il grande impatto ambientale degli aeroporti – attirando al contempo le critiche delle compagnie aeree contrarie alla “sforbiciata” sui voli.

Un piano trasversale per rendere Schiphol più pulito e silenzioso

Schiphol è l’aeroporto più trafficato del Paese e uno dei più grandi d’Europa. È notoriamente un approdo molto sfruttato da coloro che possono spostarsi a bordo di questi lussuosi mezzi per il trasporto aereo: “I voli dei jet causano una quantità sproporzionata di rumore ed emissioni di CO2 per passeggero”, ha reso noto l’aeroporto attraverso un comunicato. L’amministratore delegato dell’aeroporto Ruud Sondag ha spiegato che saranno vietati circa 17mila voli all’anno effettuati da jet, sostenendo che gli aerei privati provochino “un rumore sette volte maggiore rispetto a un volo di linea e venti volte le loro emissioni”.

A inizio anno il governo olandese aveva pubblicato delle linee guida con cui proponeva di ridurre il numero di voli da 500mila a 460mila entro i prossimi due anni. Insieme ai jet privati, infatti, Schiphol ha in programma anche l’introduzione di un “coprifuoco” da applicare a tutti gli aerei, che non potranno atterrare tra la mezzanotte e le 5:00 ora locale o decollare tra la mezzanotte e le 6 ora locale. Un taglio che dovrebbe interessare circa 10mila voli l’anno.

I motivi alla base della decisione riguardano infatti valutazioni circa l’impatto ambientale dell’aeroporto nel suo insieme. Non è solo il tema delle emissioni ad essere attualmente oggetto del progetto di rinnovamento di Schiphol. La questione dell’inquinamento acustico, che colpisce soprattutto chi vive o lavora nei pressi dello scalo, è un’altra causa di criticità. Basti pensare che, secondo i dati dell’aeroporto, il 54 per cento dei residenti è pesantemente danneggiato dal frastuono di decolli e atterraggi. In ultimo, Schiphol ha deciso di limitare il consumo di suolo accantonando il progetto per la costruzione di una nuova pista. L’obiettivo trasversale a questa serie di misure è quello di virare il più rapidamente possibile verso un’alternativa più “silenziosa e pulita”.

Reazioni opposte di attivisti e compagnie aeree

A salutare positivamente la notizia è stato il mondo dell’attivismo, che da anni fa pressioni affinché anche gli aeroporti inizino a concepire modelli di sviluppo a emissioni zero. L’ultima azione di protesta a Schiphol risale allo scorso novembre, quando centinaia di attivisti in tuta bianca avevano occupato un’area che ospitava jet privati impedendo agli aerei di partire per ore, seduti davanti alle loro ruote. In quel caso era intervenuta la polizia militare, che aveva arrestato decine di persone. Anche in Italia la notizia è stata accolta con entusiasmo: “È un’ottima notizia per il clima del pianeta e anche la salute delle persone che abitano nei dintorni, dal momento che i jet privati sono la forma di trasporto più inquinante che esista”, ha riferito al quotidiano Repubblica Federico Spadini, della campagna Trasporti di Greenpeace Italia.

Nei giorni scorsi l’organizzazione aveva reso noto un report che affrontava proprio il tema dell’inquinamento causato dall’abuso incontrollato di jet privati nei cieli europei, spesso per tratte molto brevi comodamente raggiungibili, per esempio, via treno. Nel documento si legge che, a livello europeo, il numero di jet è aumentato del 64 per cento in un anno, raggiungendo un totale di 572.806 nel 2022. Di contro, l’ambizioso piano di Schiphol non ha incontrato i favori delle compagnie aeree. Alcune di queste, le specie le più attive, hanno già annunciato iniziative. La Klm, compagnia di bandiera olandese, ha criticato la proposta di riduzione dei voli insieme a Delta ed Easyjet, lanciando un’azione legale per opporsi. Klm e la sua controllata Transavia opera molti degli attuali voli notturni che passano attualmente per l’aeroporto.

La stangata ai jet di Schiphol resta per ora un unicum in Europa che, come detto, resta uno dei contesti in cui l’inquinamento dei jet pesa maggiormente. Per ora nessun aeroporto italiano sembra vicino ad affrontare la questione prendendola di petto, anzi: sempre secondo Greenpeace dagli aeroporti italiani è decollato circa un jet su dieci, per un totale di 55.624 nel 2022. Come se non bastasse, la tratta più gettonata è la Milano-Roma, operata 1.667 volte per un consumo di 5.300 tonnellate di CO2. Un dato che, da solo, dovrebbe farci rizzare le antenne su quanto sia sbagliata la rotta che stiamo percorrendo.

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