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Cartelloni, slogan, blocchi stradali e gente incollata (letteralmente) alla strada. A Dover non è la solita protesta di giovani. Questa volta a manifestare sono i nonni capitanati da John Lymes.
“È meraviglioso che i giovani protestino, ma è stata la mia generazione ad aver creato tutti questi problemi, quindi eccomi qua”. Sono state queste le parole di John Lymes, 91 anni, seduto sulla sua seggiolina in prima fila durante la protesta.
John, 91, drinking tea on a roundabout at the port of #Dover, one of Europe’s busiest. #ExtinctionRebellion protesters blockaded two roads leading in and out of the port. “My generation is responsible for the climate emergency,” he said before he got arrested #ClimateChange pic.twitter.com/UTyUG99yj5
— Ylenia Gostoli (@YleniaGostoli) September 21, 2019
La manifestazione, organizzata da Extinction Rebellion nella giornata di sabato 21 settembre, si colloca nel vivo della settimana del clima che sta mobilitando tutto il mondo nel tentativo di fermare l’avanzata dei cambiamenti climatici.
Questa azione aveva come scopo quello di bloccare il traffico da e verso il porto di Dover per sottolineare la dipendenza del Regno Unito dalle importazioni alimentari. Le uniche vetture autorizzate a passare erano quelle per il trasporto di materiale medico o per le emergenze.
No food on a dying planet – Extinction Rebellion SE England to blockade Dover https://t.co/9KhDt0XXST via @ExtinctionR #ExtinctionRebellion pic.twitter.com/SkE2ug7MvG — Amplify Extinction Rebellion (@AmplifyXR) September 19, 2019
“Mentre i cambiamenti climatici si fanno sempre più forti, milioni di inglesi dovranno avere a che fare con la crescente minaccia della mancanza di cibo, la fame e le carestie”, ha dichiarato Chris Atkins, portavoce del gruppo di Dover di Extinction Rebellion, “questa crisi può sembrare lontana nel tempo e nello spazio, ma data la dipendenza del Regno Unito verso le importazioni di cibo, siamo estremamente vulnerabili. Il governo deve dire la verità ed agire, ora!”.
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Il sit-in era iniziato nello spazio assegnato dalle autorità, ma dopo qualche ora una decina di persone hanno deciso di spostarsi e di incollarsi, letteralmente, a terra per impedire alle macchine di passare. Il porto di Dover è uno dei più trafficati d’Europa e viene attraversato da 5 milioni di macchine e da 12 milioni di persone ogni giorno, quindi il disagio causato è stato notevole.
Incredible scenes on the #A20 in #Dover this morning https://t.co/Dh7iZQr7D2
— Andy Robinson (@andyrobinson123) September 21, 2019
“Mi dispiace per tutti questi problemi, ma andava fatto”, ha proseguito Lymes poco prima di essere arrestato in diretta televisiva. In totale, durante la giornata, sono stati effettuati 10 arresti, tra cui lo stesso Lymes, ricordiamo di 91 anni, e una sua “collega” di 83. Non hanno opposto resistenza e hanno seguito pacificamente le autorità verso le pattuglie mentre venivano ripresi dalle telecamere presenti.
‘It’s my generation that’s caused all this trouble, so here I am.’ This 91-year-old protester was arrested halfway through an interview with @AyshahTull, after he joined in on the Extinction Rebellion blockade in Dover. pic.twitter.com/vlpG5Gpm0o
— Channel 4 News (@Channel4News) September 22, 2019
Anche in questo caso si è trattato di una protesta multigenerazionale; esattamente com’è successo durante i recenti scioperi a New York e in Australia, persone di tutte le età sono scese in piazza ad ascoltare le motivazioni dei più giovani e a protestare al loro fianco. Siamo solo agli inizi della climate week e molto è già stato raggiunto.
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