
A febbraio, in Irlanda, è stato introdotto un sistema di riciclo della plastica che ha permesso di raccogliere 630 milioni contenitori.
Con le sue parole ci ha spiegato che una volta scoperti danni delle coltivazioni di cotone e delle condizioni di lavoro degli operai il suo sogno di stilista crollò come un castello di carte.
Oggi, sul sito si trovano le stesse magliette a caratteri
cubitali, di altissima qualità e non solo ? anche una
campagna per un nuovo tipo di energia solare, e molto altro.
Quando è avvenuto il cambiamento di
rotta?
Ho avuto un’illuminazione grazie al buddismo,
che predica una vita da vivere senza danneggiare quella altrui.
Abbiamo cominciato a studiare l’impatto delle aziende tessili
sull’ambiente. Fino a quel momento il mio lavoro era un gioco
divertente e remunerativo? Si è trasformato in un incubo.
Fino a 1 milione sono i morti da intossicazione da pesticidi sui
campi di cotone. Altri 3 milioni sono i casi di intossicazione
acuta nel lungo termine. I pesticidi sono orrendi, micidiali,
derivano dai gas nervini ricercati da nazisti in guerra. I
pesticidi artificiali provocano la desertificazione e contaminano
le falde acquifere. E infine ho scoperto che milioni di persone
sono al lavoro in condizioni di schiavitù. Passare dal sogno
all?incubo è stato uno shock.
Cosa vuol dire che i tessuti e i vestiti sono
certificati da Soil Association?
La Soil Association
è la piu antica associazione per il biologico al mondo.
È in Inghilterra. Promuove l’agricoltura biologica per ogni
tipo di coltura, dal cibo al tessile. Certificano le fibre e tutte
le lavorazioni. Se hai la loro certificazione vuol dire che il
danno ambientale è veramente minimo. È la piu alta
certificazione che si possa ottenere.
Qual è l’impatto della moda sul
pianeta?
L’industria della moda è la terza al
mondo, è gigantesca. Una persona su sei al mondo lavora per
la moda. Per sua natura e per il volume dei prodotti ha un forte
impatto ambientale, dai rifiuti alle emissioni di andride
carbonica, lo scarico di metalli pesanti… e la diossina ogni anno
fa più vittime della nicotina o delle bombe! 400.000 persone
lavorano il cotone usando il 25% dei pesticidi al mondo per un
totale del 10% delle coltivazioni. Se la moda comincia a darsi un
bella ripulita, faremo molta strada per cambiare il mondo.
E qual è la strada della moda di
domani?
La prima cosa è informarsi dell’impatto
di qualsiasi materiale che vuoi usare. Per esempio il PVC è
terribile, non c?è nessuna ragione di usarlo. Poi si usa il
cromo, altamente tossico per ambiente e persone. Il poliestere
deriva dal petrolio, come il nylon. E richiedono una
quantità di energia pazzesca, per essere prodotti. Bisogna
informarsi. I materiali migliori sono il cotone bio perché
fa bene agli agricoltori e all’ambiente, la lana priva di pesticidi
e le altre fibre naturali che tra l’altro sono dei “carbon sink”,
cioè assorbono la CO2 e ci aiutano. Inoltre, resisteranno a
lungo nel nostro guardaroba. Poi, bisogna guardare dove vengono
fatti. Diciamo ai designer: se volete sopravvivere, producete in
Europa, con materiali ecosostenibili e processi etici. In Cina
è tutto il contrario, si può fare tutto perché
i sindacati sono illegali e i diritti umani sono ignorati.
E quando tutta la moda sarà
eco-sostenibile?
Be?, a quel punto la maggior parte
della gente come me potrebbe smettere di battersi e tornare al loro
lavoro originale. Quello di disegnare belissimi capi di
abbigliamento. Che poi è il motivo che ci ha spinto a fare
questo lavoro dall’inizio!
Qual è l’equilibrio tra l’ecosostenibilità
e il lusso?
So con certezza che Louis Vuitton uomo si
sta occupando di collezioni con cotone biologico. Usano eco-pellami
di origine vegetale da molti anni. È molto tempo che pensano
che questi siano modi naturali di fare abbigliamento quindi non lo
hanno mai pubblicizzato piu di tanto. Molta gente è
interessata alla alta moda etica. Pensandoci bene è il lusso
piu grande che ci si possa concedere…meravigliosi abiti di design
fatti con pratiche naturali che rispettino uomo ed ambiente da
portare con la coscienza pulita! È sicuramente il lusso
più grande!
Francesco
Napoleone
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