La Russia è tornata a bombardare Kiev

Lunedì mattina diverse esplosioni hanno colpito obiettivi civili a Kiev e in altre città dell’Ucraina. L’attacco arriva dopo l’esplosione del ponte in Crimea.

  • I missili russi su Kiev hanno colpito edifici, parchi, strade pedonali e ciclabili. Ci sono almeno otto morti.
  • La Russia ha mirato anche altre città dell’Ucraina che da tempo venivano risparmiate, come Dnipro e Leopoli.
  • L’escalation è la probabile risposta all’esplosione dell’8 ottobre sul ponte che collega la Crimea alla Russia.

Questa mattina la Russia ha bombardato Kiev e altre città dell’Ucraina. Le esplosioni nella capitale avevano caratterizzato i primi mesi della guerra, ma dopo che la resistenza ucraina aveva respinto l’aggressione russa a Kiev gli attacchi si erano concentrati sulle zone più a sud e a est del paese. Ora però i missili di Mosca hanno colpito alcuni quartieri non lontani dal centro della capitale, oltre che Leopoli, Dnipro, Mykolaiv e l’ormai devastata Zaporizhzhya

L’offensiva è probabilmente una risposta all’esplosione che l’8 ottobre ha danneggiato il ponte che collega la Crimea alla Russia, di cui Mosca accusa i servizi segreti ucraini.

Bombe su Kiev

Alle 8.30 locali di lunedì 10 ottobre Kiev è stata interessata da diverse esplosioni, quattro-cinque secondo corrispondenti in loco. I missili russi non hanno mirato a obiettivi sensibili, ma hanno colpito luoghi ad alta frequentazione di civili probabilmente con il solo scopo di seminare terrore e distruzione. 

Tra i punti colpiti c’è il parco Taras Shevchenko, situato in un’area universitaria e residenziale. Foto e video mostrano un cratere nel prato, sullo sfondo si stagliano semi-distrutte le giostre di un parco giochi. Un altro missile ha causato danni a un grosso grattacielo di vetro, sede locale della multinazionale Samsung, vicino alla stazione centrale dei treni di Kiev. Un’esplosione ha poi colpito un ponte pedonale e ciclistico che collegava Volodymyr Hill al parco Khreshchaty. La circolazione della metropolitana cittadina è stata interrotta e diverse persone hanno trovato riparo nelle sue stazioni, una scena che eravamo abituati a vedere nei primi giorni di guerra. I bambini nelle scuole della capitale sono stati portati al riparo nelle cantine. 

Secondo un consigliere locale, almeno otto persone sarebbero morte solo nell’attacco al parco Taras Shevchenko, mentre i feriti sarebbero 24. Come scrive sul giornale americano New York Times la corrispondente locale Megan Specia, “I residenti di Kiev sono stati presi dal panico dopo che le esplosioni hanno echeggiato in tutta la città. Nelle ultime settimane l’atmosfera nella capitale ucraina era tornata a una parvenza di normalità”. In effetti era da giugno che non si sentivano esplosioni nella città.

Intanto testimonianze di raid missilistici arrivano anche dalle altre principali città del paese, tra cui centri da tempo risparmiati dalle esplosioni come Dnipro e Leopoli. In quest’ultima sono stati riportati danni a un’infrastruttura importante, che sta causando interruzioni nella fornitura alla popolazione di acqua ed elettricità. Secondo il generale ucraino Valeriy Zaluzhny, la Russia ha lanciato 75 missili sul paese nella prima mattinata di lunedì 10 ottobre.

Le esplosioni sul ponte in Crimea

L’offensiva di Mosca non è causale, ma viene 48 ore dopo l’esplosione che ha interessato il ponte che connette la Crimea alla Russia. Quest’ultimo era stato inaugurato nel 2018, quando cioè Mosca aveva già annesso unilateralmente la regione ucraina, ed è oggi più che mai una linea di comunicazione fondamentale per i russi. Si tratta infatti dell’unica via di trasporto non marittima per i territori meridionali dell’Ucraina: perderla per la Russia significa avere molti più ostacoli nel trasporto di mezzi militari, armi e soldati nei punti più caldi della guerra.

La mattina di sabato 8 ottobre il ponte è stato danneggiato da una forte esplosione, che ha causato il crollo di parte della carreggiata, mentre le fiamme hanno anche colpito un treno merci in circolazione sulla linea ferroviaria, che però oggi è già stata ripristinata. Ci sarebbero stati tre morti secondo fonti russe. Da Kiev non ci sono state rivendicazioni dell’attacco, per quanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky abbia fatto alcune allusioni soddisfatte a quanto successo. Dalla Russia hanno parlato di un camion-bomba organizzato dai servizi segreti ucraini, con Putin che ha parlato di “atto di terrorismo”

I raid russi di lunedì mattina sull’Ucraina sono probabilmente la temuta risposta al danneggiamento del ponte della Crimea, per quanto da Mosca non siano ancora arrivate conferme al riguardo. il presidente russo è apparso in televisione ma non ha fatto riferimenti alla pioggia di missili che ha investito Kiev e le altre città dell’Ucraina. Già nella giornata di domenica gli attacchi si erano intensificati su Zaporizhzhya, con 14 morti e decine di feriti, tra cui molti bambini. Come riporta il New York Times, diversi attivisti pro-Russia sono convinti che sia iniziata una nuova escalation bellica di Mosca, che dopo mesi di difficoltà vorrebbe ora dare una svolta alla sua aggressione all’Ucraina.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Transnistria, la polveriera che rischia di esplodere al di là del fiume

Mentre gli occhi del mondo sono puntati sulla guerra in Ucraina, pochi chilometri più ad ovest c’è una polveriera che rischia di esplodere. È l’autoproclamata Repubblica Moldova di Transnistria, patria di secessionisti che da più di trent’anni continuano ad aggrapparsi ai resti del sogno sovietico.