La lumachina ”estinta” che combatte ancora contro il riscaldamento globale

È stata presentata come emblema dei danni del clima impazzito, una specie spazzata via dal riscaldamento globale, portata all’estinzione dall’assenza di pioggia del suo unico habitat. È la Rhachistia aldabrae.   Ora, la scoperta – o meglio, la riscoperta – da parte dei ranger della Seychelles Islands Foundation di alcuni esemplari di questa bellissima lumaca

È stata presentata come emblema dei danni del clima impazzito, una specie spazzata via dal riscaldamento globale, portata all’estinzione dall’assenza di pioggia del suo unico habitat. È la Rhachistia aldabrae.

 

Ora, la scoperta – o meglio, la riscoperta – da parte dei ranger della Seychelles Islands Foundation di alcuni esemplari di questa bellissima lumaca dà nuove speranze sulla resistenza della natura, e fornisce agli studiosi nuovi elementi di conoscenza.

 

“Una piccola lumaca su un’isola tropicale dell’Oceano Indiano nell’arcipelago delle Seychelles – scrive la Seychelles News Agency (Sna) – sta dando agli scienziati la speranza che la natura possa essere più resiliente di quanto pensassero originariamente”. La lumaca fasciata di Aldabra è un gasteropode con un magnifico guscio scuro intersecato da bande di un rosa brillante, endemico del grande atollo di Aldabra, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’ultima volta che fu avvistata era nel 1997 sugli isolotti di Picard, Malabar, Polymnie, Esprit e Grande Terre. Dopo aver compiuto ampie ricerche in tutte le isole dell’ atollo, nel 2007 Justin Gerlach, biologo dell’università di Oxford, depose le armi, dando notizia dei suoi sforzi vani nello studio “Short-term climate change and the extinction of the snail Rachistia aldabrae (Gastropoda: Pulmonata)”, pubblicato sul Royal Society Journal Biology Letters.

 

L’atollo di Aldabra è uno dei più grandi ed incontaminati del mondo ed è gestito dalla Seychelles Islands Foundation (Sif), ente pubblico istituito nel 1979. È il sito di nidificazione più importante per le tartarughe verdi dell’Oceano Indiano, e qui vivono ancora molte specie uniche ed a forte rischio di estinzione come la tartaruga gigante di Aldabra. Quando si disse che la povera lumachina fasciata di Aldabra era estinta, la sciagura venne imputata alla diminuzione piogge e la specie divenne così considerata da molti ricercatori come una delle prime vittime conosciute dei cambiamenti climatici. Invece questo raro invertebrato sta ancora combattendo la sua battaglia contro il caldo e la siccità.

 

Dopo aver avuto notizie ad agosto di possibili avvistamenti, la ranger Catherina Onezia ha condotto diverse spedizioni di ricerca e ha trovato diverse altre lumachine, compresi individui giovani. Questo segnale è giudicato molto incoraggiante, dato che gli ultimi individui giovani di Rhachistia aldabrae erano stati avvistati dai ricercatori addirittura nel lontano 1976.

 

Alla Sif ritengono che questa scoperta rappresenti “un’incredibile seconda possibilità di proteggere e studiare questa specie storica in natura e per assicurarsi che non vada persa di nuovo”. Nonostante la soddisfazione per il nuovo ritrovamento, la preoccupazione resta alta: anche se il cambiamento climatico non ha ancora estinto la lumaca di Aldabra, gli stravolgimento meteo meteorologici sono ancora un rischio grave per la sopravvivenza di questa rara lumachina. “Ma questa riscoperta – ha affermato l’amministratore delegato della Sif, Frauke Fleischer-Dogley – dimostra che gli investimenti e gli sforzi messi nella tutela della biodiversità endemica dell’isola non sono stati vani. Questa lumaca ci dà speranza per le altre specie native dell’isola, di cui ne abbiamo già perse troppe. Spero che la comunità internazionale, che si è radunata alla terza conferenza internazionale sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo, prenda atto che è necessario un loro investimento per riprodurre tale successo. La natura ha una capacità di recupero che può sorprenderci”.

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