
Il concorso di moda sostenibile rivolto ai nuovi talenti volge al termine. E a contendersi la vittoria del Green Carpet Talent Competition sono in cinque.
L’alta moda richiama il fashion design e la tradizione sartoriale, in passerella trionfa l’high tech con gli abiti che si illuminano di LED.
L’high tech è la nuova frontiera della moda. Gli stilisti scendono in passerella con capi che reagiscono al movimento e, via bluetooth, ai comandi di un’app che decide il colore del vestito senza dover passare per il guarda roba. Abiti intelligenti che spalancano le porte della wearable technology, la tecnologia indossabile, grazie alla sperimentazione e all’utilizzo di tessuti innovativi fusi alla microtecnologia più d’avanguardia.
Il futuro della moda è nel design e nell’innovazione. La tecnologia che modella il corpo, in grado di monitorare lo stile di vita e la salute di chi la indossa, esce dalle pellicole cinematografiche più futuristiche per entrare, con una certa classe, nei nostri armadi.
L’alta moda sfila con capi sartoriali, dalle gonne agli abiti da gran soirée, impreziositi con trame di LED, una retrospettiva verso l’intramontabile stile del passato rielaborato con l’high tech. Niente più pietre o Swarovski tra le sete e lo chiffon, nel 2015 si preferisce applicare piccoli punti luce LED, facili da inserire nei tessuti e assolutamente flessibili.
Il brand londinese CuteCircuit, nato nel 2004 dalla collaborazione della stilista italiana Francesca Rosella e dall’esperto di nuove tecnologie Ryan Genz, ha conquistato, grazie alla moda fashion interattiva, un ampio pubblico di star, tra cui gli U2, Laura Pausini, Bob Sinclair, Black Eyed Peas e Katy Perry.
Tra le creazioni più famose del duo la Hug shirt, una maglietta interattiva, premiata nel 2006 come migliore invenzione dell’anno e il Galaxy dress, un particolare ricamo LED che oggi fa parte della collezione permanente del Museo della scienza e dell’industria di Chicago. Leader nel settore della tecnologia tessile, CuteCircut sta lavorando al progetto technological couture, una linea di abiti che mescolano la tradizione stilistica europea all’innovazione tecnologica all’ecologia, la cui manifattura può dirsi 100 per cento made in Italy.
La moda futuristica si sta facendo spazio nella tradizione, proponendo l’alta qualità sartoriale in una versione innovativa, che di sicuro non passerà inosservata.
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Una formula tutta nuova che punta sulla sostenibilità dei veicoli e sul peso sociale degli utenti. A Milano il car sharing si fa anche così.
Per gli amanti della velocità ecco a voi il kart elettrico .
Per evitare nuovi contagi, le sfilate a luglio le guarderemo attraverso uno schermo: arriva la Milano digital fashion week. E a beneficiarne è soprattutto l’ambiente.
Il settore del tessile italiano rappresenta un’eccellenza a livello mondiale. A metterlo in luce è la mostra Textile Evolution – Made in Italy 4.0, che espone a Milano 150 prodotti di altissimo livello. Tra questi anche le innovative scarpe Vibram Furoshiki.
Linee classiche e suadenti con materiali innovativi, cruelty-free e sostenibili. Gli affascinanti prodotti di quest’alchimia delle scarpe vegan Nemanti in mostra nel temporary store di via Fiori Chiari, Brera, durante la Milano Fashion Week 2017.
Sono sempre più i capi di abbigliamento con tecnologia fotovoltaica incorporata. Si va dal cappotto solare, alla collana.
In collaborazione con la onlus Runway of Dreams, Tommy Hilfiger presenta una collezione dedicata a bambini con disabilità. La moda diventa uguale per tutti!
Tre stilisti sono stati chiamati a dimostrare che la moda etica è affascinante e ricca d’ispirazione e valori, durante la settimana della moda di Milano. L’idea è di Ethical Code, i vestiti di Ugo Masini, Tiziano Guardini, Francesco Romualdo Mr. Ciaccia.