
Nel 1922 l’esploratrice Aloha Wanderwell fu la prima donna a fare il giro del mondo su una Ford T. Cent’anni dopo ci riprova la travel influencer Lexie Alford, questa volta a bordo di un’auto elettrica.
Succede in California dove Toyota ha posizionato 37 cartelloni per pubblicizzare la berlina a idrogeno Mirai che, con una speciale tecnologia, convertono il biossido di azoto emesso dalle auto e rendono l’aria più pulita. La campagna durerà fino al 28 maggio
Il modo migliore per pubblicizzare un’auto che non inquina? Con un cartellone anti-smog. È quello a cui ha pensato e ha messo in pratica Toyota in California: la campagna pubblicitaria della Mirai, la berlina a idrogeno della casa automobilistica giapponese, è stata sviluppata infatti su cartelloni eco-tecnologici che aiutano a ripulire l’aria dagli inquinanti.
L’iniziativa è stata presentata il 23 e 24 marzo scorsi durante l’Impact Summit di Los Angelse: dallo scorso 3 aprile e fino al 28 maggio, 37 cartelloni pubblicitari della Mirai, installati da Toyota tra Los Angeles e San Francisco, assorbiranno una quantità di biossido di azoto (Nox), un gas inquinante marrone-rossastro, equivalente a quella prodotta da 440 veicoli in un mese. Come funzionano? Si tratta di una tecnologia sviluppata da PURETi Group, LLC: i cartelloni, grazie a un rivestimento catalitico di biossido di titanio, convertono il biossido di azoto e lo eliminano così dall’aria circostante. Il processo è continuo, è sufficiente che ci siano luce e ossigeno. L’utilizzo del brevetto per la cartellonistica out of home (è la proma volta che avviene negli Stati Uniti) è esclusivo di Clear Channel Outdoor Americas che ha collaborato con la casa delle Tre Ellissi per realizzare la campagna.
Il messaggio è chiaro: se l’obiettivo è quello di non inquinare, questa volontà va veicolata in qualsiasi modo, non solo promuovendo un’auto che emette solo vapore acqueo, ma anche attraverso il modo in cui viene pubblicizzata. E per chi è attento alle tematiche ambientali, contano anche questi particolari, produttori da una parte, consumatori dall’altra. “Toyota cerca costantemente nuove tecnologie a favore dell’ambiente in tutte le operazioni che conduce – ha dichiarato Mark Angelacos, direttore generale per la tecnologia avanzata di Toyota Motor North America – Quando Clear Channel Outdoor Americas ci ha presentato questa occasione, abbiamo pensato che fosse una combinazione perfetta. Questo nuova campagna posiziona il messaggio di Toyota Mirai come ‘veicolo del cambiamento’ su un media all’altezza di questa promessa”.
E qualcosa su questo fronte si muove anche in Italia. La startup Anemotech, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, ha sviluppato un tessuto multistrato, The Breath, che sfrutta il naturale ricircolo dell’aria per assorbire e disgregare le molecole inquinanti. Il tessuto può essere utilizzato nel caso di ponteggi, cantieri, lavori di riqualificazione urbana, cartelloni pubblicitari e sono già state realizzate alcune installazioni tra Roma e Milano. Secondo i calcoli, installando una superficie di 18.700 mq di tessuto The Breath nella capitale, si possono abbattere, in un anno, una quantità di inquinanti pari al biossido di azoto emesso da circa 2.131.800 auto diesel e ai composti organici volatili di circa 5.329.400 auto a benzina.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel 1922 l’esploratrice Aloha Wanderwell fu la prima donna a fare il giro del mondo su una Ford T. Cent’anni dopo ci riprova la travel influencer Lexie Alford, questa volta a bordo di un’auto elettrica.
Lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 spinge l’Italia e altri paesi al supporto di auto con motore a combustione interna alimentati con e-fuel.
Con Sergio Savaresi del Politecnico di Milano ripercorriamo sviluppi e futuro dell’auto autonoma, un viaggio che conduce dritto nel prossimo decennio.
Sistemi di ricarica integrati nei marciapiedi, wireless, induzione elettromagnetica: la tecnologia è sempre più al centro delle infrastrutture del futuro.
Mentre l’Ue rimanda la decisione sullo stop alle auto più inquinanti al 2035, uno studio evidenzia i rischi connessi a una transizione troppo accelerata.
Quali sono gli effetti di un parco auto con un’età media di 12 anni? Da quali cause dipendono? L’usato, ibrido o elettrico, può essere una soluzione?
Auto ed economia circolare: qual è il loro legame e perché leggerezza, accessibilità e funzionalità sono le nuove parole d’ordine.
L’intelligenza artificiale ricopre un ruolo chiave nello sviluppo dell’auto autonoma. Per questo Jaguar Land Rover sta creando nuove opportunità professionali in Italia.
Intervista a Tommaso Ferrari, assessore alla mobilità del comune di Verona: vogliamo dare più spazio sulle strade a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici.