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La nuova medicina deI dott. Hamer ha studiato le concause emotive dell’insorgere della malattia e dice di poterla insegnare in pochi giorni all’università
La medicina alternativa o dolce spesso si limita a riproporre
soluzioni terapeutiche sulle stesse basi della medicina moderna: la
malattia è qualcosa di brutto, di cattivo, di insensato, un
pericolo. E la sola soluzione è eliminarla, in modo dolce o
violento che sia.
Le scoperte di Hamer invece aprono un universo totalmente opposto:
la malattia è la risposta appropriata del cervello ad un
trauma esterno, e fa parte di un programma di sopravvivenza della
specie.
Risolto il trauma, il cervello inverte l’ordine e l’individuo passa
in fase di riparazione.
Scoprire il senso delle malattie è quanto di più
appassionante e proficuo si possa immaginare… Non si tratta di
credere a Babbo Natale ma di sollevare un velo sul funzionamento
dell’essere umano.
Le scoperte di Hamer si configurano in cinque leggi fondamentali,
che esamineremo in seguito; per scoprire queste leggi egli si
è basato:
– sulla sua esperienza diretta di malato di cancro;
– sull’osservazione di più di ventimila casi di patologie
diverse (dalla verruca all’AIDS, dalla psicosi alla leucemia, dalla
sclerosi a placche al diabete) cercando ogni volta il denominatore
comune, il trauma causale;
– sullo studio dell’evoluzione della prima cellula destinata a
diventare un individuo complesso.
Affinché un’ipotesi diventi una legge scientifica, deve
essere sempre riproducibile altrimenti resta solo un’ipotesi:
l’acqua bolle sempre a cento gradi in presenza della stessa
pressione atmosferica.
Le cinque leggi della Nuova Medicina, oltre che dal dottor Hamer
sono state ormai verificate da altri medici e terapeuti di mezza
Europa, su migliaia di pazienti, e sempre si sono rivelate esatte e
riproducibili, quindi scientifiche.
[…] Il dottor Hamer dice che la Nuova Medicina potrebbe essere
insegnata nelle università in soli due giorni; e ha ragione.
Le sue leggi fondamentali sono tanto semplici ed evidenti che ci si
può lecitamente domandare come mai nessuno ci abbia pensato
prima.
La risposta è forse insita nel concetto stesso di
“evoluzione”: affinché una nuova scoperta venga alla luce
bisogna che i tempi siano maturi, che l’umanità, o almeno
una parte di essa, abbia raggiunto un certo grado di maturazione,
che sia pronta a servirsene: un uomo delle caverne non saprebbe che
farsene di un’automobile! Tutto è guidato da un disegno
più grande di noi che non riusciamo nemmeno ad immaginare.
Non ci rimane quindi che accettarlo e dire in tutta umiltà:
“Grazie, dottor Hamer”!
Giorgio Mambretti e Jean
Séraphin
tratto da: “La medicina sottosopra, e se
Hamer avesse ragione?“ Edizioni
Amrita
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