La vigogna (o vicugna vicugna) delle ande – la cugina del cammello

E’ un camelide selvatico sudamericano, famoso per il suo sottile pelo, addirittura più sottile di quello del guanaco, del lama e dell’alpaca.

La vigogna: cos’è e dove vive

“Vicugna vicugna” è il nome scientifico della Vigogna, tipica specie della steppa delle Ande ridotta oggi a poche migliaia di esemplari concentrati soprattutto in Perù. È un camelide selvatico sudamericano (e quindi simile al cammello), famoso per il suo sottile pelo, addirittura più sottile di quello del guanaco, del lama e dell’alpaca.

Potendo contare su 14 milioni di globuli rossi per millimetro cubo la vigogna può vivere ad alte quote dove l’ossigeno è rarefatto. Infatti la si può osservare su alture comprese tra i tremilacinquecento e i cinquemilaottocento metri. Nonostante viva ad altezze così elevate può correre a una velocità di 47 chilometri orari. La vigogna pesa circa 60 kg e misura dalla testa alla coda circa due metri. Le zampe sono sottili e lunghe, così come il suo collo. Si nutre di piccole erbe perenni. Il gruppo sociale è formato da un numero che va dai 5 ai 10 individui, comprendente femmine adulte, giovani e un maschio adulto.

La lana di vigogna, la causa della rischiata estinzione

La lana di vigogna era ritenuta così pregiata che solo i re inca potevano indossarla. ©Wikimedia
La lana di vigogna era ritenuta così pregiata che solo i re inca potevano indossarla. ©Wikimedia

Al tempo degli Incas le vigogne venivano catturate, private (a mano) della loro pelliccia e poi rilasciate. Questo sistema consentiva non solo di assicurarsi una certa quantità di lana ogni anno, ma anche di permettere alla specie di riprodursi. Si stima che allora fossero presenti almeno un milione e mezzo di esemplari. Dopo la caduta dell’Impero Incaico, divenne un’abitudine comune uccidere gli animali per ottenere in questo modo sia la lana che la carne. Nel 1950 rimanevano 400 mila esemplari. La causa principale? La forte domanda della lana da parte dei mercati occidentali.

Oggi sebbene la vigogna sia stata salvata dall’estinzione mediante l’istituzione di zone protette che ne ospitano la specie, permettendone una certa diffusione, la sua sopravvivenza è ancora in pericolo.

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