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Non vogliono che siano gli uomini a decidere per loro, così le donne curde cominciano a manifestare il diritto di andare in bicicletta in libertà, anche distribuendo cultura e libri.
Palloncini arancioni e bicicletta, pronte per la pedalata. A sentire il vento sul volto e nessun uomo che le dica che non possono salire in sella. Un gruppo di giovani donne ha tenuto una pedalata simbolica nella città di Amuda, nel Kurdistan siriano (vedi video), protestando contro le norme che additano le donne che vanno in bicicletta come indecenti. Sotto lo slogan “comunità libera” le ragazze, che hanno chiamato il loro gruppo Nawroz, affermano che loro vogliono avere il diritto di poter andare in bicicletta dovunque vogliano.
Nawroz (o Newruz o Norouz a seconda delle zone e delle lingue in cui si pronuncia) è anche, per alcune popolazioni del Medio oriente e Asia centrale, l’equivalente del nostro Capodanno, una ricorrenza ultramillenaria eredità delle popolazioni mesopotamiche e di quelle che seguivano il culto di Zarathustra. La differenza rispetto al Capodanno è che Newroz ricorre nel periodo dell’equinozio di primavera, infatti il termine significa letteralmente “nuovo giorno”.
La manifestazione ha ricalcato quanto accaduto a Milano pochi giorni dopo la festa delle donne, durante la quale tante donne musulmane hanno pedalato per ribadire alla comunità di appartenenza che non può e non deve essere l’uomo a stabilire cosa può e non può fare una donna, compreso dove, quando e con chi pedalare.
Con lo stesso spirito è a Sulaimani, nella regione curda nel nord-est dell’Iraq, che alcune donne hanno distribuito libri muovendosi in bicicletta, con l’obiettivo di diffondere la cultura della lettura in Kurdistan facendola diventare un’abitudine. La speranza delle attiviste di Sofia Group è di dare libri alle famiglie, sopratutto quelle nuove e ai giovani, perché far leggere le donne curde oggi può avere un impatto positivo sullo stile di vita e sulla cultura dei figli. Sofia Group è un club letterario composto soprattutto da donne che vogliono diffondere la cultura del pensiero libero, della lettura e della conoscenza/consapevoleza, in particolar mondo in ambito femminile e organizzando eventi come tavole rotonde e distribuzione di libri.
Sulaimani è anche la città che ha ospitato a dicembre 2015 una conferenza internazionale sulle donne e i diritti umani, in chiusura delle due settimane di eventi contro la violenza di genere sponsorizzati dall’Onu.
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