Le Arti Marziali come scambio, come crescita, come vita

Dal colloquio con Helmut Masetti, direttore del centro “Campi di Luce” e maestro di arti marziali (Aikido).

Invasi dai film sulle arti marziali, ci siamo fatti un’idea di
queste antichissime discipline come spesso, adatte ad una
comunità di superuomini egoici e convinti di aver trovato
una via preferenziale per la propria affermazione del sé e/o
per le proprie tendenze dominatrici e oppressive.

Il combattimento è però solo una delle componenti di
queste arti, l’aspetto dello scontro è quello che abbiamo
assorbito perché appariscente e più conforme alla
nostra visione occidentale, in quanto utile a una chiara
affermazione del sé.
Ma proprio l’affermazione del sé, è in contrasto con
l’atteggiamento di anamento, di fusione, necessario per essere
tutt’uno con il compagno, con colui che ci presta il suo corpo, e
cui prestiamo il nostro, in un mutuo e reciproco scambio che
è garanzia di crescita.

Una volta avvicinate queste attività, è
indispensabile trascendere il concetto di scontro, di combattimento
per abbracciare una visione armonica, dove l’avversario è la
figura complementare, necessaria per raggiungere l’equilibrio
attraverso il continuo e alterno contatto.

La crescita personale è il vero obiettivo della pratica, il
fatto di acquisire un metodo di autodifesa è solo una
piccola parte della totalità della via prescelta.

Certo tutte le palestre come le chiese sono templi, luoghi e a
più, dove la pratica di una via è preparazione alla
vita reale, dove una ritualità fine a stessa deve lasciare
il posto alla successiva applicazione nella vita, in modo da non
trasformarsi in sterile manierismo.
Si possono frequentare le palestre per la socialità che
impregna questi luoghi o solo per fare della buona ginnastica o per
tastare i propri limiti corporei, ma per praticare le arti
marziali, non si può prescindere dalla componente di
crescita, di progresso personale, che nell’unione tra corpo e mente
si deve definire spirituale.

Le arti marziali sono quindi qualcosa di più, sono uno
strumento per progredire, per guarire, autocurarsi attraverso la
catarsi, un inseguire un ideale pacifico seguendo la propria via.
Seguendo il -DO delle arti marziali, letteralmente: la via,
è la direzione, il percorso personale, il cammino della
nostra esistenza.

Helmut Masetti, Campi di luce

M.P.

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