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Piedi per terra sulle energie rinnovabili, apertura al nucleare (ma solo dove gi

Nei prossimi 25 anni una manciata di paesi mediorientali
controllerà la maggior parte del petrolio e del gas che
consumiamo. La terra rischia un catastrofico surriscaldamento.
Senza contare che, per soddisfare la fame di Cina e India, avremo
bisogno del doppio dell?energia che consumiamo oggi.

Come gestire questi problemi? Ne abbiamo parlato con Fatih
Birol, uno degli economisti di punta dell?Agenzia Internazionale
dell’Energia, nonché il principale autore del World Energy
Outlook – uno degli studi più autorevoli sugli scenari
energetici futuri.

“Dobbiamo trovare un modo per convincere Cina e India a usare
l?energia in modo più efficiente, e dobbiamo aiutarli”, ha
spiegato l?esperto turco in un’intervista esclusiva a LifeGate.
Anche i paesi industrializzati devono puntare sull?efficienza
energetica. E non solo.

?Oltre all?efficienza energetica, abbiamo bisogno il più
possibile di energia rinnovabile, abbiamo bisogno anche
dell?energia nucleare e anche di nuove tecnologie?. L’economista
dell’IEA sottolinea poi che la cattura e il sequestro della CO2 non
sono ancora tecnologie mature.

Le energie rinnovabili sembrano una buona soluzione, ma oggi
rappresentano solo l?1% circa del mix energetico mondiale. Claude
Turmes, la voce dei verdi europei sull?energia, sostiene che le
fonti rinnovabili possono raggiungere il 50% entro il 2050. Ma
Fatih Birol non ci scommette.

?Dovremmo provare ad aumentare la percentuale di rinnovabili, ma
senza nutrire sogni troppo ambiziosi sul fatto che queste, da sole,
forniranno un contributo così grande al mix energetico?, ha
affermato.

E dire che l’energia eolica e quella idroelettrica possono
già competere con i prezzi attuali del petrolio greggio.
?Molte fonti di energia rinnovabile sono già convenienti, ma
le energie rinnovabili che possono competere con i prezzi attuali
del petrolio non detengono una grossa fetta del mercato
energetico?, ha precisato Fatih Birol.

Eccole, le verità sconvenienti sull’energia. Per
sfruttare fonti rinnovabili più costose, bisogna aspettare
che i prezzi del petrolio aumentino ulteriormente o che i governi
decidano di introdurre una tassa sulla CO2.

Gianluca
Cazzaniga

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