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Il Chiostro delle Magnolie della Fondazione Stelline accoglie tre installazioni olografiche grazie alle quali i visitatori possono interagire con un alter ego virtuale del celebre genio
Il celebre patrionimico non trarrà certamente in inganno gli estimatori più attenti del geniale Leonardo che, com’è noto, malgrado le origini toscane, intrattenne con la città di Milano una relazione creativa estremamente intensa e feconda di cui persistono tuttora tracce assai visibili. Ed è proprio sulle orme dell’itinerario milanese del Maestro che è stato concepito, nel Chiostro della Magnolia della Fondazione Stelline di Corso Magenta, il singolare progetto espositivo “Leonardo racconta Leonardo”, promosso in collaborazione con l’associazione culturale 5Vie Art + Design e finalizzato a propiziare una sorta di “incontro impossibile” tra il visitatore contemporaneo e il genio da Vinci.
Tre installazioni olografiche tridimensionali progettate dal dipartimento di Design del Politecnico di Milano consentono di interagire col personaggio di Leonardo parlandogli, toccandolo o ascoltandolo mentre egli stesso racconta –in italiano o in inglese– la propria storia, intervallato dalla voce narrante di un immaginario poeta amico del protagonista, ovvero un tal Gherardo “Gaddo” Borgognoni vissuto alla corte di Ludovico il Moro nel XV secolo.
Il racconto si snoda attraverso tre percorsi tematici a scelta rispettivamente denominati Vita (articolato nelle sezioni “I primi anni”, “A bottega dal Verrocchio”, “A Milano”, I codici di Leonardo”, “Gli ultimi anni”), Milano (“Alla corte del Moro”, “1498”, “I ritratti”, “Il Salaì”, “La statua equestre”) e Natura (“Natura maestra dei maestri”, “L’acqua e i navigli”, “La vigna di Leonardo”, “Studi sul volo”, “Studi di anatomia”).
Artista, matematico, inventore, scrittore, ingegnere ed intellettuale instancabilmente eclettico, Leonardo, com’è risaputo, fu calorosamente accolto a Milano dal duca Ludovico Sforza, inaugurando così una stagione fitta di capolavori pittorici e non, dalla “Vergine delle Rocce”, alla “Belle Ferronnière”, alla “Dama con l’ermellino” o l’esercitazione per il monumento equestre a Francesco Sforza, oltre alle decorazioni del Castello Sforzesco per il matrimonio di Gian Galeazzo Sforza ed Isabella d’Aragona, e i lavori di ingegneria idraulica finalizzati alla bonifica della bassa pianura lombarda.
E non è un caso che il cosiddetto “Hub” o polo informativo dedicato ai siti leonardeschi della città sia stato creato proprio all’interno del Palazzo delle Stelline, che sorge esattamente in prossimità del luogo in cui venne piantata la vigna dell’artista, ovvero i cosiddetti Orti di Leonardo, a pochi passi da quella chiesa di Santa Maria delle Grazie presso la quale si può ammirare il celebre Cenacolo Vinciano.
A sottolineare questa “milanesità” acquisita di Leonardo e a divulgarne le tappe salienti contribuiranno dunque gli schermi interattivi che, dopo la momentanea interruzione delle scorse settimane, a partire da febbraio sono nuovamente fruibili dal pubblico e tali resteranno sino al 18 dicembre.
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