Ricercatori del Canadian centre for human microbiome and probiotics e del National institute for medical research di Mwanza, in Tanzania, finanziati dalla Bill e Melinda Gates Foundation, hanno scoperto che lo yogurt contenente batteri Lactobacillus rhamnosus è in grado di proteggere l’organismo dai danni provocati dall’inquinamento ambientale. I test hanno infatti dimostrato che i batteri
Ricercatori del Canadian centre for human microbiome and probiotics e del National institute for medical research di Mwanza, in Tanzania, finanziati dalla Bill e Melinda Gates Foundation, hanno scoperto che lo yogurt contenente batteri Lactobacillus rhamnosus è in grado di proteggere l’organismo dai danni provocati dall’inquinamento ambientale. I test hanno infatti dimostrato che i batteri dello yogurt si legano facilmente ai metalli pesanti tossici, favorendone l’eliminazione.
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Gli studiosi hanno ottenuto questi risultati coinvolgendo nella produzione di yogurt alcune cucine di comunità situate nell’area di Mwanza, nei pressi del Lago Vittoria, una zona caratterizzata da forte inquinamento da metalli pesanti e da pesticidi. L’alimento è stato distribuito alla popolazione considerata più a rischio, ovvero alle donne in gravidanza e ai bambini.
Dai controlli effettuati è stato accertato che i bambini e le donne coinvolti nello studio avevano effettivamente livelli ematici di piombo e mercurio elevati ma anche che l’assunzione di yogurt probiotico è stato in grado di ridurre tali livelli nelle donne in gravidanza. La stessa tendenza non è stata statisticamente significativa nei bambini. Secondo i ricercatori, il consumo abituale di questo ceppo probiotico potrebbe impedire alle sostanze tossiche di essere assorbite dall’organismo attraverso l’alimentazione, perché vengono sequestrate ed eliminate dallo yogurt.
“L’esposizione alle tossine ambientali è un problema di salute globale del 21° secolo che è spesso il risultato di ciò che si assume con la dieta. Anche se si sono compiuti sforzi per ridurre i livelli di tossine alimentari, questi spesso non hanno avuto successo. Obiettivo della ricerca è fornire all’organismo microbi ‘food-grade’ che possano giungere al tratto gastrointestinale, in grado di assorbire le tossine, con un intervento sicuro e conveniente”, riporta lo studio pubblicato sulla rivista mBio dell’American society for microbiology
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