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I movimenti della London Symphony Orchestra diventano immagini che mostrano la forza emotiva della performance musicale. E attirano i giovani.
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Per avvicinare le nuove generazioni alla musica classica e rinnovare la propria immagine dopo 113 anni di storia, la London Symphony Orchestra ha cambiato identità grazie alla grafica in movimento. Attraverso un linguaggio visivo emozionante e tecnologico, i gesti del direttore d’orchestra Sir Simon Rattle sono stati catturati durante una performance musicale e trasformati in colorate e dinamiche trame in 3D.
Accusata di un approccio troppo tradizionale, che la rendeva simile ad altre orchestre della Gran Bretagna, la London Symphony Orchestra – una delle orchestre più prestigiose del mondo – ha ringiovanito la propria identità visiva avvalendosi della school of creative technologies dell’università di Portsmouth e dello studio creativo The Partners, lo stesso che nel 2004 ne ridisegnò il logo.
Dopo aver perso un contributo di 5 milioni di sterline dal governo per una nuova sala da concerto, la LSO ha pensato a un rilancio creativo. In una sessione ritmata dalle Variazioni Enigma di Edward Elgar, i movimenti fluidi e gli ampi gesti di Rattle sono stati registrati facendo indossare al direttore d’orchestra un abito adattato per la motion capture, utilizzando bacchette modificate per estrapolarne gli spostamenti orizzontali e verticali, e dodici telecamere Vicon Vantage, che hanno permesso di cogliere 120 fotogrammi al secondo con un’acquisizione di dati molto precisa.
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In un secondo momento, i dati ottenuti sono stati lavorati dall’artista digitale di Hong Kong Tobias Gremmler, che li ha trasferiti in una serie di video d’animazione rispecchiando le qualità emozionali della musica. L’interpretazione creativa di Gremmler ha trasformato la cacofonia dell’orchestra in un vortice esplosivo e tridimensionale di legno, ottone, torri di fumo e filamenti simili alle corde degli stessi strumenti.
Oltre all’opera d’arte sviluppata in motion graphics, la London Symphony Orchestra ha coinvolto per la stagione 2017/18 il fotografo Ranald Mackechnie, che ha congelato col suo obiettivo i movimenti dei singoli musicisti dell’orchestra. Una forma complementare, ma altrettanto suggestiva, per ammirare l’espressione emotiva della performance musicale e l’abilità dei suoi esecutori.
La gestualità di Simon Rattle ha determinato anche i nuovi caratteri grafici dell’orchestra che, insieme ai video e alle fotografie, sono stati usati per le immagini di manifesti e stampe dei programmi della stagione. “La nuova identità della LSO premia il carattere innovativo, viscerale e sempre in movimento dell’orchestra”, sottolineano Stuart Radford e Marc Spicer di The Partners.
Gareth Davies, flauto principale e presidente della LSO, ha dichiarato:
Il mondo della musica classica è costantemente accusato di essere elitario, poco accogliente, di costruire muri per tenere fuori tutti tranne pochi privilegiati. Si tratta di una visione ingiusta e superata, eppure si ripete nel tempo.
Per aggirare barriere e conservatorismo, la London Symphony Orchestra negli anni ha suonato per il cinema (da Guerre Stellari a Harry Potter), trasmesso concerti in diretta su YouTube e Facebook e raggiunto milioni di persone con lo streaming. Ha creato una propria etichetta musicale, stretto accordi con Apple, Spotify e Deezer, lanciato video on demand e corsi a distanza online. Come se non bastasse, oggi la LSO collabora con una piattaforma di realtà virtuale che fornisce cuffie VR per l’audio binaurale (3D), grazie a cui il pubblico sperimenta l’esperienza del miglior posto in sala, il palco.
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