
La popstar Rihanna è stata insignita del Peter J. Gomes Humanitarian Award 2017 dall’università di Harvard per le sue attività filantropiche. Qui il suo discorso di accettazione.
Il dj Paul Oakenfold ha suonato nel luogo più alto della storia della musica da club per aiutare la popolazione nepalese colpita dal terremoto.
Musica dance in alta quota per una giusta causa, anzi due. L’acclamato dj britannico Paul Oakenfold ha tenuto un party al campo base del monte Everest in Nepal, a 5380 metri di altitudine, per sostenere i sopravvissuti del tragico terremoto del 2015 e sensibilizzare il pubblico internazionale al cambiamento climatico.
L’artista 53enne, vincitore di tre Grammy e considerato il padrino della musica dance ma anche noto per le sue collaborazioni con Madonna e U2, ha festeggiato i suoi primi 30 anni di carriera con un atto di solidarietà e un’impresa da guinness dei primati. Per riuscire a suonare sul “tetto del mondo”, Oakenfold ha dovuto allenarsi per quattro mesi prima di affrontare dieci giorni di duro trekking e due di preparazione dell’evento, aiutato dagli sherpa per il trasporto delle attrezzature. Nel giorno precedente la scalata, ha anche incontrato il primo ministro nepalese Prachanda.
L’appuntamento, definito The Highest Party on Planet Earth, ha visto un centinaio di persone da ogni angolo del pianeta radunarsi al campo base dell’Everest, mischiarsi con la comunità locale e ballare tra le bandiere tibetane e le cime innevate della catena himalayana col sorriso sul volto, nonostante l’aria sottile e la temperatura di 16 gradi sotto zero.
Dopo lo spettacolo, Oakenfold ha dichiarato:
È stato veramente incredibile. Mi sento molto fortunato ad aver suonato in questo luogo. Non è stato facile arrivare fin qui, ma ci tenevo a fare la mia parte per sostenere la ricostruzione e far luce sull’ambiente.
What an honor to meet with the Prime Minister of Nepal today, talking about our #Soundtrek trip and charity efforts. pic.twitter.com/OnBiVDyACr
— Paul Oakenfold (@pauloakenfold) April 13, 2017
I fondi raccolti sono stati devoluti ad alcuni enti di beneficenza, tra cui Himalayan Trust e Supporting Nepal’s Children, in sostegno alla popolazione colpita dal terremoto che due anni fa ha ucciso quasi 9mila persone e lasciato migliaia di senzatetto. Le attrezzature tecniche utilizzate sull’Everest – tra cui mixer e diffusori che hanno retto alle difficili condizioni climatiche – sono state direttamente donate alle persone del posto, come a DJ Ranzen che ha affiancato la singolare performance di Oakenfold.
L’evento farà parte di un album e di un documentario, inserendosi nel più ampio progetto di Oakenfold chiamato Soundtrek che vuole portare la musica in luoghi spettacolari e remoti del pianeta per incontrare culture e salvaguardare l’ambiente. Tra questi, la Grande muraglia cinese, l’Hollywood Bowl e il palco principale del festival Coachella.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La popstar Rihanna è stata insignita del Peter J. Gomes Humanitarian Award 2017 dall’università di Harvard per le sue attività filantropiche. Qui il suo discorso di accettazione.
Quanto è alto davvero l’Everest, la montagna più alta del mondo? Per accertare se si sia abbassata dopo il terremoto in Nepal del 2015, al via una spedizione.
Il Nepal e gli stati confinanti sono stati colpiti da uno dei terremoti più potenti e devastanti di sempre.
I movimenti della London Symphony Orchestra diventano immagini che mostrano la forza emotiva della performance musicale. E attirano i giovani.
Il rocker e filantropo Jon Bon Jovi sta lanciando su larga scala la propria catena di ristoranti Soul Kitchen, che servono pasti gratuiti ai meno abbienti.
Ben Mirin, presentatore di Nat Geo, crea musica campionando le voci della fauna selvatica a rischio estinzione, dagli uccelli di New York ai lemuri del Madagascar.
Un giovane artista suona la chitarra con i senzatetto di New York e condivide le loro storie, favorendo le donazioni dei passanti e la lotta ai pregiudizi.
Nick Cave elabora il lutto del figlio Arthur nel documentario One more time with feeling, proiettato in anteprima al festival del cinema di Venezia. Nelle sale italiane arriva il 27 e 28 settembre.
Mezzo secolo di canzoni africane, registrate tra il 1920 e il 1970 ma inaccessibili, vede la luce nel progetto Beating Heart che sostiene le comunità subsahariane.