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Come si fa a non pensare è una domanda che ci poniamo tutti almeno una volta nella vita. Ecco come la meditazione può aiutare a lasciare liberi i pensieri.
La maggiore difficoltà quando si comincia a praticare la meditazione è la frenetica attività della mente. Non appena ci si siede a occhi chiusi i pensieri prendono il sopravvento, ci accorgiamo di vivere immersi in una corrente ininterrotta di pensieri che si presentano indipendentemente dalla nostra volontà, uno dopo l’altro, in rapida successione. All’inizio della pratica della meditazione seduta, l’attività dei pensieri distrae continuamente l’attenzione dal compito primario che ci siamo proposti, ovvero l’osservazione del respiro.
Per dare continuità e impulso alla meditazione dovremo continuare a ricordarci di ritornare al respiro, quali che siano i pensieri che hanno assorbito la mente in quegli istanti. I pensieri si susseguono nella nostra mente per lo più al di sotto della soglia della consapevolezza fino al momento in cui, improvvisamente, ci accorgiamo che non stiamo più osservando il respiro e non sappiamo nemmeno da quanto tempo.
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A quel punto è possibile tornare a osservare il respiro lasciando andare i pensieri del momento, qualsiasi essi siano. Cerchiamo di trattare i pensieri come dotati dello stesso valore, indipendentemente dal loro contenuto, semplicemente come eventi che si presentano nel campo della nostra consapevolezza, tenendo presente che lasciarli andare non significa reprimerli.
Il potere della meditazione permette di rendersi conto che i pensieri sono semplicemente pensieri e non rappresentano il valore di una persona, né tanto meno la realtà: per esempio, se pensi di dover fare certe cose durante la giornata e non lo riconosci semplicemente come un pensiero, rischi di creare una realtà che può opprimerti, costringendoti a fare tutte quelle cose. Il solo fatto di riconoscere i tuoi pensieri come tali, ti libera dalla realtà distorta che possono creare e ti consente di gestire la tua vita con maggiore fluidità.
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Questa liberazione dalla tirannia della mente pensante nasce spontaneamente dalla pratica della meditazione, mano a mano che la mente è meno identificata con il contenuto dei pensieri aumenta la sua capacità di concentrazione e calma. Ogni volta che riconosciamo un pensiero come tale e ritorniamo all’osservazione del respiro rafforziamo la consapevolezza e impariamo a conoscerci e ad accettarci di più, non come vorremmo essere, ma proprio così come siamo.
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