
Un nuovo naufragio di migranti nel Mediterraneo è avvenuto al largo della città libica di Homs. Dall’inizio dell’anno sono 896 le persone annegate in mare.
Undici persone sono morte in un naufragio al largo delle coste della Tunisia. 12 invece i dispersi. Una ricerca denuncia il “razzismo” delle istituzioni.
La guardia costiera della Tunisia ha soccorso 37 migranti a bordo di un’imbarcazione diretta in Italia. La barca tunisina, partita dalla regione di Sfax, è affondata a circa 60 chilometri al largo della città portuale di Chebba. Per ora il bilancio delle vittime è di 11 persone, mentre 12 sono ancora disperse.
La costa intorno a Sfax è diventata un importante punto di partenza per le persone che cercano di attraversare il Mediterraneo, nella speranza di raggiungere l’Europa. L’isola italiana di Lampedusa si trova tra la costa orientale della Tunisia e la Sicilia ed è quindi diventata una destinazione gettonata per coloro che tentano di raggiungere l’Europa dal Nordafrica.
Tra gennaio e agosto di quest’anno, ci sono stati 52mila gli ingressi definiti “irregolari” attraverso la rotta del Mediterraneo centrale secondo l’agenzia di frontiera europea Frontex. Oltre 1.000 di questi sono morti, secondo i dati del progetto Missing migrant dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), di cui 960 annegati. Dal 2014, il progetto ha contato 17mila tra morti e dispersi.
E le tragedie non si fermano qui: di recente, sei persone, tra cui due bambini piccoli, sono morti di stenti a bordo del barcone proveniente dalla Siria con cui tentavano di raggiungere l’Italia. Alarm Phone ha lanciato l’allerta per un’altra imbarcazione con 250 persone a bordo, partita dal Libano e alla deriva in zona Sar maltese, su cui sarebbe morta una neonata di tre mesi.
Nel frattempo, una ricerca condotta da tre università – l’università tunisina di Sousse, dalla Ca’ Foscari di Venezia e dalla Paul Valery di Montpellier – sulle conseguenze dell’esternalizzazione delle frontiere europee in Tunisia mette in discussione lo status della Tunisia come “paese sicuro” che, si trova scritto nella ricerca, “impedisce a circa 9.000 rifugiati e richiedenti asilo di lasciare il Paese”.
Lo studio mette in luce il carattere politico di alcune leggi solo apparentemente neutrali del diritto internazionale: da una parte le categorizzazioni di “migranti economici”, “rifugiati”, “vulnerabilità”, “paese sicuro”, dall’altro le legislazioni in materia di accesso ai visti e fruibilità dei passaporti.
Questi, sostiene la ricerca, “sono strumentali alla difesa delle frontiere degli stati europei”, con conseguenze gravissime per le persone che desiderano raggiungerli. In tal senso, il sistema dei visti e delle frontiere europee è descritto come “un sistema fondato sul razzismo istituzionale, nonché mosso da logiche di sfruttamento delle persone il cui movimento viene reso illegale per scopi politici”.
Il tema ha una certa urgenza, poiché si parla della vita delle persone. Inutile dire che un blocco navale, così come proposto in passato e durante l’attuale campagna elettorale in Italia, non è la risposta a questo tipo di emergenza.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un nuovo naufragio di migranti nel Mediterraneo è avvenuto al largo della città libica di Homs. Dall’inizio dell’anno sono 896 le persone annegate in mare.
La Louise Michel è la nave della missione umanitaria nel Mediterraneo finanziata dall’artista Banksy. Ha già salvato 89 vite e ora cerca un porto sicuro.
“Ci sentiamo scogli, baluardi dello stato di diritto”. L’intervista a Riccardo Gatti, a bordo con l’ong Open Arms per una nuova missione per salvare i migranti nel Mediterraneo centrale.
Il premier della Spagna Pedro Sánchez si è dimesso e sciolto le camere dopo la sconfitta della sinistra alle amministrative: si torna a votare.
Nella vittoria di Erdoğan al ballottaggio, si specchia la sconfitta di Kılıçdaroğlu. Che ne sarà dell’opposizione in Turchia, fallito il tutto per tutto?
Una società di consulenza delle forze dell’ordine in Texas ha fatto recapitare ai bambini di quattro anni libri di Winnie the Pooh sulle sparatorie.
L’Ivory Act del 2018 ha vietato l’importazione nel Regno Unito di avorio degli elefanti. Ora il divieto è stato esteso ad altre specie.
Nuove location turistiche di lusso sulle coste della Cambogia mettono a rischio la sopravvivenza della popolazione che da decenni abita in quelle zone.
Il partito conservatore Nea Dimokratia vince in Grecia ma il premier uscente Mitsotakis vuole tornare al voto: con la nuova legge elettorale avrà la maggioranza assoluta.